
Il recupero del veliero avverrà senza il suo albero di 75 metri: la ditta incaricata dovrà tagliarlo all’altezza del boma prima di riportare a galla lo scafo lungo 65 metri. La decisione è stata presa dalla procura di Termini Imerese al termine di una riunione con gli investigatori della guardia costiera e gli avvocati del consorzio assicurativo che ha emesso la polizza per conto della società di gestione della nave. Alla riunione ha partecipato anche il consulente tecnico della procura, l’ingegnere messinese Alessandro Biriaco.
Durante l’incontro, l’ingegnere ha illustrato i risultati della perizia, spiegando la situazione critica del veliero, che giace sul fianco destro a 49 metri di profondità. “Raddrizzare la nave con l’albero ancora in posizione sarebbe estremamente pericoloso”, ha sottolineato Biriaco, evidenziando che parte del sartiame è conficcata nel fondale marino, aumentando il rischio di ulteriori danni durante l’operazione di recupero.
Il naufragio, avvenuto mesi fa, ha provocato la morte di sette persone: il proprietario della nave, il magnate inglese Mike Lynch, sua figlia Hannah, i coniugi Chris e Neda Morvillo, Jonathan e Judy Bloomer e il cuoco di bordo Recaldo Thomas.
Per il tragico incidente, sono attualmente indagati per omicidio colposo plurimo e naufragio colposo il comandante neozelandese James Cutfield, l’ufficiale di macchina Tim Parker Eaton e il connazionale Matthew Griffith, che si trovava in plancia al momento dell’affondamento.