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Strage a scuola, sale ancora il numero dei morti. Chi è l’attentatore

Pubblicato: 05/02/2025 09:27

Il numero totale delle vittime della sparatoria avvenuta il 4 febbraio, a Örebro, in Svezia, è salito a 11, incluso l’aggressore. La polizia locale ha confermato all’agenzia AFP: «Undici persone sono decedute, compreso l’autore dell’attacco».

Attualmente, non si conoscono le motivazioni dietro la sparatoria, ma sembra che l’aggressore abbia agito da solo e senza alcun legame ideologico. Questo evento è stato dichiarato il più grave nella storia svedese riguardo a sparatorie di massa.

Il capo della polizia, Roberto Eid Forest, ha escluso la possibilità di un atto terroristico o di collegamenti con bande criminali. Secondo le informazioni riportate da TV4, l’uomo aveva 35 anni e la polizia ha effettuato una perquisizione nella sua abitazione di Örebro nel pomeriggio.

Possedeva una licenza per armi e non aveva precedenti penali. Era isolato dalla famiglia e dagli amici, come riportato dal tabloid Aftonbladet, che ha citato alcuni parenti.

Il padre dell’aggressore ha dichiarato ai giornalisti, giunti sul posto, di non sapere nulla della situazione. Era visibilmente scosso e ha chiesto: «Cosa è successo?». Dopo aver appreso i dettagli, ha esclamato: «Deve essere impossibile», prima di interrompere la conversazione.

Quella di Örebro è già considerata la sparatoria di massa più grave mai avvenuta in Svezia. Poco dopo mezzogiorno, i colpi di un’arma automatica hanno iniziato a risuonare nel campus della città, che ospita vari centri di formazione per adulti, incluso un programma per migranti.

Molti professori e studenti si sono barricati nelle aule, mentre altri cercavano di fuggire. I video mostrano scene di panico, con decine di persone in fuga su un terreno innevato, mentre si sentono gli spari. La polizia ha comunicato che l’aggressore si sarebbe suicidato e ha iniziato le operazioni di identificazione delle vittime. Hanno confermato che l’uomo ha agito da solo, escludendo l’ipotesi di terrorismo, in base ai dati forniti dai servizi di sicurezza.

Il Campus Risbergska è un centro di formazione per adulti che non hanno completato l’istruzione primaria o secondaria, e ospita anche corsi di lingua svedese per migranti. I colpi di arma da fuoco hanno creato panico tra gli studenti e i docenti. Una professoressa ha guidato i suoi 15 studenti all’esterno, mentre altri testimoni hanno descritto scene drammatiche di persone che trasportavano corpi insanguinati fuori dall’edificio.

Altri insegnanti, barricati in un ufficio, hanno inviato messaggi di aiuto ai loro cari. Un docente ha scritto: «Sono chiuso in una stanza, stanno sparando, ti amo». Altri hanno raccontato di un lungo momento di calma interrotto poi da nuovi spari. In totale, sei istituti sono stati isolati per diverse ore dalla polizia, preoccupata per la possibile presenza di complici. Fortunatamente, l’incubo è finito e molte persone hanno potuto lasciare il campus.

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Ultimo Aggiornamento: 05/02/2025 09:32

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