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Aurora Tila non si è suicidata: le parole dei genitori dopo la conferma dell’autopsia

Pubblicato: 06/02/2025 17:15

Il dolore della famiglia di Aurora Tila, la 13enne morta dopo una caduta dal settimo piano di un palazzo a Piacenza, non trova pace. Il padre, ancora sotto shock, ha pronunciato poche parole davanti ai giornalisti: “Siamo morti in tre”. Un grido di disperazione che racchiude il dramma vissuto dai genitori della ragazzina.
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L’autopsia ha ribaltato la prima ipotesi. Aurora non si sarebbe gettata volontariamente, ma qualcuno l’avrebbe spinta giù. Gli investigatori hanno concentrato l’attenzione sull’ex fidanzato 15enne, ora in carcere con l’accusa di omicidio.

Le indagini e le nuove prove

Secondo la ricostruzione, la ragazza avrebbe provato a resistere alla caduta, rimanendo aggrappata alla balaustra. Il 15enne l’avrebbe colpita sulle mani, forse con un cacciavite, fino a farla precipitare nel vuoto.

Tre testimoni avrebbero assistito alla scena e i loro racconti avvalorerebbero la pista dell’omicidio. La madre di Aurora ha confermato questa versione: “L’autopsia ha escluso il suicidio, questo conferma le testimonianze già raccolte”.

L’appello della famiglia e il ruolo delle istituzioni

La famiglia chiede giustizia e lancia un appello alle istituzioni: “Bisogna sensibilizzare l’opinione pubblica sulla sicurezza e sulla violenza tra i giovani”. L’avvocata Anna Ferrari, che segue la madre della ragazza, ha parlato di un caso di infanticidio, sottolineando la giovane età della vittima.

Ha poi espresso rammarico per la mancata attenzione da parte delle autorità: “In altri episodi di violenza, le istituzioni si sono mobilitate con forza. Qui invece vediamo un silenzio assordante”.

Una ferita ancora aperta

La comunità di Piacenza è sotto shock. Ogni nuovo dettaglio sulle indagini aumenta il dolore per una vicenda che sembra sempre più vicina alla verità. L’ennesimo caso di violenza giovanile, l’ennesima giovane vita spezzata troppo presto.

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