
Dopo il terremoto delle 16:19 di ieri, venerdì 7 febbraio, si sono susseguite altre 15 scosse lungo la costa tirrenica, tra Messina e Palermo. La scossa principale, di magnitudo 4.8 secondo l’INGV, è stata seguita da una serie di eventi sismici che si sono verificati tra la sera di ieri e le prime ore di oggi.
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Un tremore di bassa intensità è stato registrato alle 23:28 al largo di Ustica, mentre le altre scosse hanno avuto l’epicentro in mare, non lontano dalle isole Filicudi e Alicudi, che sono parte dell’arcipelago eoliano. Il sisma iniziale è stato localizzato nel mar Tirreno meridionale, vicino alle Isole Eolie, a una profondità di 17 chilometri.
L’epicentro è stato situato a circa 50 km dalla costa settentrionale della Sicilia, tra Alicudi e Filicudi. Questa zona ha storicamente subito diversi terremoti, molti dei quali di magnitudo pari o superiore a 5. Tra gli eventi significativi si ricordano i terremoti del 28 maggio 1980, del 5 marzo 1823 e del 27 gennaio 1929, quest’ultimo particolarmente devastante per l’isola di Filicudi.
Fortunatamente, le scosse verificatesi dopo il primo evento non hanno causato danni a persone o cose. Sebbene lo sciame sismico sia stato intenso, la sua durata è stata breve. L’ultima scossa è stata registrata alle 03:06 di questa mattina, con una magnitudo di 2.1.
Gli ultimi eventi non sono stati percepiti dalla popolazione, che invece ha avvertito chiaramente il terremoto delle 16:19, il cui epicentro era in mare. Questo sisma è stato avvertito in tutta la Sicilia, da Palermo a Catania e Messina, senza fortunatamente segnalare danni. Tuttavia, molti residenti hanno provato paura e sono scesi in strada. Dopo la scossa, la maggior parte delle persone ha deciso di tornare nelle proprie abitazioni, cercando di superare la paura di un possibile nuovo forte terremoto.