
Nel giorno in cui Israele ha preso le distanze dall’Italia sul caso dello spyware Paragon, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha rilasciato dichiarazioni che segnano un cambiamento nella posizione italiana sulla questione palestinese. Durante una conferenza ad Ashdod, in Israele, il vicepremier ha affermato che “al momento per noi è impossibile riconoscere uno Stato palestinese perché non c’è” e che tale riconoscimento sarebbe un “segnale contro la pace”.
Tajani ha inoltre annunciato lo stop definitivo ai fondi italiani per l’Unrwa, l’agenzia ONU per i rifugiati palestinesi, ribadendo accuse mai provate sul presunto coinvolgimento dell’organizzazione nella detenzione di ostaggi israeliani a Gaza. La decisione rappresenta un’inversione di rotta rispetto a maggio 2024, quando la Farnesina aveva riattivato i finanziamenti all’Unrwa dopo le verifiche di una commissione indipendente sulla neutralità dell’agenzia. “Le Nazioni Unite per noi a Gaza sono rappresentate dal Pam, noi preferiamo questa organizzazione”, ha dichiarato Tajani, raccogliendo il plauso delle autorità israeliane.
#ilPeggior_GOVERNO_diSempre
— Anna Cardinale #facciamorete (@cardinale_anna) February 7, 2025
Tajani: “la #Palestina non esiste.
Riconoscere la Palestina come Stato manderebbe un messaggio negativo per la pace e di ostilità verso Israele.”
Senza vergogna elogia anche i piani di Trump per i palestinesi che vivono fuori dalla striscia di #Gaza pic.twitter.com/EsDSrW3iaB
Ma le sue pesantissime dichiarazioni non sono passate inosservate. Soprattutto sui social, dove Tajani è diventato bersaglio di aspre critiche, a volte anche verbalmente violente. “Sei senza vergogna!”, lo attacca così qualcuno su X. Ma i commenti dello stesso tenore sono innumerevoli nelle ultime ore, tanto da rendere trending topic la parola “Tajani”.