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Truffa del falso Crosetto: dopo Moratti arrivano altre denunce vip

Pubblicato: 09/02/2025 07:45

Si allarga l’inchiesta sulla banda del falso ministro Guido Crosetto, che avrebbe tentato di truffare almeno dieci grandi imprenditori italiani, riuscendo in un caso a ottenere un bonifico. Dopo Massimo Moratti, anche le famiglie Aleotti (gruppo Menarini) e Beretta (industria delle armi) hanno presentato denuncia alla procura di Milano, che indaga per truffa aggravata.

Il modus operandi della banda

La truffa si basava su una richiesta di fondi con la motivazione di liberare giornalisti italiani in ostaggio, facendo leva sulla recente attenzione per il caso di Cecilia Sala. Le vittime venivano contattate da un presunto staff del ministro della Difesa, che poi passava la comunicazione al finto Crosetto, spesso accompagnato da un presunto generale dell’esercito.

La promessa? Rimborso garantito attraverso la Banca d’Italia. Tra i nomi presi di mira dai truffatori figurano anche Giorgio Armani, Marco Tronchetti Provera, Patrizio Bertelli, le famiglie Caltagirone e Del Vecchio. Tuttavia, molti hanno intuito la frode e interrotto la comunicazione prima di effettuare versamenti.

Tecniche avanzate per rendere credibile la truffa

Le indagini coordinate dal pm Giovanni Tarzia stanno cercando di ricostruire l’identità dei truffatori, che avrebbero utilizzato strumenti sofisticati come lo spoofing telefonico. Questa tecnica consente di manipolare il numero del chiamante, facendo apparire la telefonata come proveniente da un contatto fidato.

Si ipotizza anche l’uso di social engineering, una strategia che sfrutta la psicologia delle vittime per costruire un racconto credibile. Alcuni investigatori non escludono l’impiego dell’intelligenza artificiale per imitare la voce del ministro, sebbene per ora questa teoria non sia confermata.

I soldi rubati e le indagini in corso

Il caso si complica ulteriormente perché i fondi sottratti – circa un milione di euro – sarebbero già stati trasferiti su conti bancari esteri, rendendo più difficile il recupero.

Gli inquirenti stanno lavorando per bloccare i flussi finanziari e identificare i responsabili, che sembrano essere professionisti esperti nelle truffe digitali. Nel frattempo, il ministro Crosetto, con una denuncia pubblica su X, ha confermato l’accaduto, definendolo un caso “assurdo”. Gli imprenditori coinvolti potrebbero essere chiamati a collaborare con gli investigatori per fornire dettagli sulle conversazioni avute con i truffatori.

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Ultimo Aggiornamento: 09/02/2025 07:47

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