Perché è successo? È la domanda che tormenta Rufina, un piccolo paese vicino Firenze, sconvolto dalla morte di Eleonora Guidi, accoltellata dal compagno Lorenzo Innocenti. Un dramma ancora avvolto nel mistero, perché Lorenzo, 37 anni, non può raccontare cosa sia accaduto. Dopo aver tentato il suicidio, è in coma, stabile ma in condizioni critiche. Potrebbe non svegliarsi mai. Domenica 9 febbraio, è stato sottoposto a un delicato intervento alla testa.
Gli inquirenti hanno sequestrato i cellulari della coppia, nella speranza di trovare tra i messaggi o le chiamate un elemento utile per ricostruire la tragedia. Nel frattempo, il piccolo Dante, figlio di Eleonora e Lorenzo di appena un anno e mezzo, presente durante l’omicidio, è stato affidato alla sorella di Eleonora.
«Negli ultimi tempi era cambiato»
Le testimonianze delle persone vicine alla coppia rivelano che Lorenzo negli ultimi giorni «non sembrava più lui». «Era strano, confuso, a tratti disorientato», hanno riferito i genitori agli investigatori. «Aveva vuoti di memoria e diceva frasi sconnesse», come quando ha chiesto informazioni sulla sua Mini Cooper, un’auto che non possedeva più da diverso tempo.
La pm Ornella Galeotti, che guida le indagini insieme ai carabinieri di Pontassieve e al comando provinciale di Firenze, ha disposto analisi tossicologiche e neurologiche per verificare se Lorenzo avesse assunto sostanze stupefacenti o soffrisse di patologie non diagnosticate, come disturbi psichiatrici o neurologici.
Chi li conosceva li descriveva come una coppia serena, senza segnali evidenti di tensione. Negli ultimi tempi, entrambi avevano seguito una dieta e Lorenzo aveva perso molto peso. Tuttavia, nulla di ciò che è stato scoperto finora sembra spiegare l’improvvisa violenza che lo ha portato a uccidere Eleonora mentre preparava il caffè nella loro abitazione, dove si erano trasferiti dopo la nascita del loro figlio.
Gli inquirenti continuano a indagare, nella speranza di far luce su una tragedia che ha lasciato un’intera comunità senza parole.