
È ufficiale: la Procura di Perugia ha avviato un’inchiesta a seguito dell’esposto presentato dal Dis (Dipartimento delle informazioni per la Sicurezza) riguardante la fuga di notizie sul caso di Gaetano Caputi, capo di gabinetto della premier Giorgia Meloni. Si sospetta che alcuni agenti dell’Aisi abbiano effettuato tre accessi alla banca dati «Punto Fisco» in relazione a Caputi. La Procura di Perugia ha la competenza di indagare su eventuali reati commessi da magistrati operanti a Roma. Tuttavia, una notizia che doveva rimanere riservata è stata divulgata da alcuni giornalisti, che l’hanno ottenuta dopo che era stata inclusa negli atti di chiusura di un’indagine preliminare che coinvolgeva proprio i cronisti.
In un comunicato, il procuratore Raffaele Cantone ha spiegato che «l’iscrizione è stata effettuata nel pieno rispetto delle disposizioni dell’art. 335 cpp, così come modificato dal d.lgs n. 150/22 (riforma Cartabia), e secondo le linee guida dell’ufficio».
L’indagine, avviata su denuncia di Caputi, ha rivelato tre accessi da parte di agenti dell’Aisi alla banca dati Punto Fisco. Lo Voi ha richiesto chiarimenti e ha ricevuto un documento contrassegnato come «riservato» dal direttore dell’Aisi, Bruno Valensise. Secondo la legge 124 del 2007, la Procura di Roma, come indicato nell’esposto, avrebbe dovuto adottare le «necessarie cautele» per garantire «il diritto delle parti a prenderne visione» senza fornire copia. Questo caso apre un nuovo e significativo capitolo nel già teso rapporto tra magistratura e governo, in seguito alla liberazione e rimpatrio del generale libico Almasri.
Lo Voi ha infatti comunicato il trasferimento della pratica al tribunale dei ministri, avviando indagini nei confronti di Meloni, del sottosegretario Alfredo Mantovano, responsabile politico del Dis, e dei ministri della Giustizia, Carlo Nordio, e dell’Interno, Matteo Piantedosi. Inoltre, ieri il Csm è stato sollecitato dall’avvocato indipendente Andrea Mirenda ad avviare una procedura a tutela del procuratore capo di Roma in seguito alle «gravi e sorprendenti affermazioni pubbliche» fatte da Meloni, appena informata delle indagini.