
Francesco come sta? L’ottantottenne Papa è tornato da un’impegnativa visita di 9 ore in Corsica, avvenuta il 15 dicembre, ma ora sta lottando contro una broncopolmonite che lo affligge senza tregua: colpi di tosse, un respiro affannoso e una costante mancanza di ossigeno. Durante la celebrazione di chiusura del Giubileo delle Forze Armate, della Polizia e della Sicurezza in piazza San Pietro, è stato costretto a interrompere l’omelia. “Faccio fatica a respirare,” ha confessato domenica di fronte a 30mila persone arrivate da oltre cento nazioni, tra cui Guido Crosetto e Giancarlo Giorgetti dall’Italia.
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Il suo volto appare gonfio, segno che i medici della Santa Sede stanno curando la broncopolmonite con forti dosi di cortisone. Si mormora che i medici vogliano trasferirlo al Policlinico Gemelli per un recupero, ma lui rifiuta, preferendo ricevere trattamenti e controlli al Fatebenefratelli. A Santa Marta, il Papa ha anche scherzato dicendo: “Non sono ancora morto.”
Attualmente, i cardinali più fedeli a Francesco stanno lavorando intensamente per garantire la sua salute, preoccupatissimi di una “sede vacante” imminente, poiché nella Chiesa vige uno sistema radicale: il giorno in cui il pontefice raggiunge la Casa del Signore, tutte le cariche della Curia romana decadono.

«Il freddo inverno sta mettendo alla prova la nota fragilità bronchiale del Papa. Ma il Santo Padre accetta la sfida: non modifica l’agenda, e, nonostante la bronchite di cui soffre da giorni, in una mattinata piovosa resta due ore all’aperto in piazza San Pietro per celebrare il Giubileo delle Forze Armate, di Polizia e di Sicurezza». Così un alto prelato ha sottolineato a La Stampa la tenacia di Francesco, affaticato da una nuova infiammazione dei bronchi.
Alla Messa del secondo grande evento del Giubileo, Bergoglio a un certo punto ha interrotto la lettura dell’omelia e passa i fogli a monsignor Diego Ravelli, maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie, spiegando: «Adesso mi scuso un po’, e chiedo al maestro di continuare la lettura, perché ho difficoltà nel respiro». […]
Episodi simili sono avvenuti varie volte negli ultimi tempi; l’ultima mercoledì, all’udienza generale, quando il Papa aveva affidato la pronuncia del testo a un suo collaboratore, dicendo: «Voglio chiedere scusa, perché con questo forte raffreddore è difficile per me parlare». Al momento tutti i programmi delle prossime settimane sono confermati, compresa la visita agli studi cinematografici di Cinecittà – la prima volta di un Pontefice – nell’ambito del Giubileo degli Artisti e del Mondo della Cultura: papa Francesco incontrerà una delegazione di artisti e operatori della cultura, a cui rivolgerà il proprio messaggio.

Le precauzioni per la salute del Vescovo di Roma sono aumentate sensibilmente dal giugno 2023, quando c’è stata la degenza al Policlinico Gemelli per una «laparotomia e plastica della parete addominale con protesi» […] è stata la terza volta che Francesco veniva ricoverato nell’Ospedale romano.
La precedente il 29 marzo dello stesso anno, per una «polmonite» che probabilmente è una causa dell’indebolimento bronchiale e del frequente respiro affannoso. E da tempo soffre di gonalgia, un dolore al ginocchio che lo costringe a muoversi in sedia a rotelle o a camminare con un bastone. A dicembre e a gennaio ci sono state due cadute che gli hanno procurato rispettivamente un livido sul lato destro del viso, e una contusione all’avambraccio destro. Ogni episodio, quindi, riapre il dibattito sulle possibili dimissioni. Bergoglio ha già informato di avere firmato in bianco e consegnato la rinuncia al pontificato, in caso di impedimenti gravi e permanenti legati alle sue condizioni fisiche. Ma nella conversazione con i suoi confratelli gesuiti in Repubblica Democratica del Congo, pubblicata dall’allora direttore della Civiltà Cattolica padre Antonio Spadaro e anticipata da La Stampa, Francesco ha anche detto di considerare «il ministero del Papa ad vitam».