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“Lei è ricattata?”. Caso Santanchè, il durissimo attacco scatena il finimondo: polemiche feroci

Pubblicato: 11/02/2025 12:08

Ieri è stata presentata una mozione di sfiducia contro la ministra Daniela Santanchè, mentre nei prossimi giorni si prevede quella nei confronti del ministro Carlo Nordio. Tra i temi all’ordine del giorno ci sono anche il congedo paritario, la riduzione dell’orario di lavoro e i referendum su cittadinanza e Jobs Act. Le forze di opposizione continuano a seguire una strategia di obiettivi comuni per mantenere unita la coalizione. Ieri, durante la discussione alla Camera sulla mozione dei Cinque Stelle, si è avuto un assaggio di ciò che accadrà nelle prossime settimane, quando la mozione sarà messa ai voti. In Aula, si notano le ampie assenze di Forza Italia e Lega, con la ministra del Turismo supportata solo da Luca Ciriani, ministro per i Rapporti con il Parlamento, e Nello Musumeci, ministro per la Protezione Civile e Politiche del Mare. Questo rappresenta un chiaro segnale politico per il centrosinistra, che si schiera compatto contro la ministra e la presidente del Consiglio. La mozione è stata firmata non solo dai Cinque Stelle, ma anche dal Partito Democratico e da Alleanza Verdi e Sinistra.
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Quando si voterà, le opposizioni potrebbero allargare le loro fila, come annunciato anche da Più Europa: “Voteremo contro Santanchè, ma è evidente che la ministra è già stata abbandonata dalla sua stessa maggioranza e da Giorgia Meloni”. Anche il partito di Carlo Calenda è pronto a sostenere la sfiducia: “Crediamo che non possa restare al suo posto e non avrebbe mai dovuto assumerlo”. Tuttavia, Calenda è convinto che “la sfiducia verrà respinta e il governo ne uscirà rafforzato, in grado di respingere future richieste di dimissioni”.

Un tema ricorrente nei vari interventi è la richiesta alla premier di prendere una posizione netta e chiedere le dimissioni della ministra. “Presidente Meloni, è sotto ricatto dalla ministra Santanchè?”, ha chiesto il deputato Pd Toni Ricciardi, richiamando l’attenzione sul precedente del ministro della Cultura Sangiuliano. Anche il leader M5s, Giuseppe Conte, ha espresso in un video il suo sospetto, affermando: “È inaccettabile che il governo sia ricattato da una singola ministra. Deve dimettersi per tutelare la dignità delle istituzioni italiane”.

Le opposizioni, comunque, non sembrano avere fretta di votare. L’intento della mozione di sfiducia è più quello di esercitare pressione sulla premier affinché si pronunci per le dimissioni della ministra, oltre a garantire visibilità mediatica alla questione. Tuttavia, i tempi non si preannunciano brevi: la mozione di sfiducia a Santanchè è tra gli ultimi punti all’ordine del giorno della settimana parlamentare, ma ci sono altri provvedimenti da discutere prima, come l’elezione dei giudici della consulta e il decreto Pnrr emergenze, sul quale il governo potrebbe porre la fiducia, impegnando l’Aula fino all’inizio della settimana successiva. Nel frattempo, il centrosinistra sta preparando una mozione di sfiducia anche contro il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, dopo un’informativa sul caso Almasri, che ha sollevato “diversi punti oscuri” secondo le opposizioni.

Si apprende che i lavori per ampliare il numero di sostenitori della mozione sono già a buon punto. Nel pomeriggio, è stato notato un breve incontro tra Giuseppe Conte e la segretaria del Pd, Elly Schlein, durante il quale i due hanno esaminato un documento, che fonti parlamentari indicano potrebbe essere una prima bozza della mozione.

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