Sta facendo molto discutere una proposta di legge che punta a vietare i vaccini a mRNA, quello del Covid compreso. L’iniziativa parte dallo Stato del Montana, negli Stati Uniti, dove si è discusso un disegno di legge alla Camera per bandire i vaccini a mRNA (RNA messaggero). Se la proposta dovesse andare in porto, il Montana diventerebbe il primo Stato a vietare i preparati basti sulla tecnologia venuta alla ribalta durante la pandemia di Covid. Secondo il deputato repubblicano Greg Kmetz, che assieme ad altri colleghi ha proposto il bando alla Camera dello stato americano, i vaccini a mRNA non sarebbero sicuri, inoltre, si sottolinea, non si conoscono appieno gli effetti a lungo termine.
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Come riporta NBC Montana, il deputato Kmetz, durante le due ore di dibattito sulla proposta di legge per vietare i vaccini a mRNA, ha affermato che questi preparati hanno causato effetti collaterali a breve termine e potrebbero causarne di altri a lungo termine. Sul banco degli imputati ci sono anche i trial clinici che hanno portato alla approvazione in via emergenziale (e quindi rapida e senza troppi dati) durante il Covid. Inoltre, il rapporto rischi–benefici trova ancora delle divergenze nella stessa comunità scientifica. La professoressa Heather O’Hara, vicepresidente della Montana Hospital Association, ha dichiarato sempre alla NBC che l’approvazione di questo disegno di legge avrebbe conseguenze sia su vaccini già disponibili che su quelli su cui si sta lavorando.
Polemico il medico dello Stato del Montana Douglas Harrington: “L’affermazione che i vaccini a mRNA possono integrarsi nel genoma umano ed essere trasmessi alla generazione successiva è falsa. Non ci sono prove al riguardo. In secondo luogo, i vaccini a mRNA non si trasmettono. La trasmissione avviene con i vaccini a virus vivi attenuati”. Il dibattito è aperto, e sembra che anche altri Stati vogliano ora seguire le orme del Montana, riaprendo la riflessione sui vaccini a mRNA.