
Alla fine, la candidata tecnica scelta tra i quattro giudici mancanti della Corte Costituzionale, eletti giovedì mattina in seduta comune alla Camera, è risultata essere Maria Alessandra Sandulli. Ha trionfato anche in una sorta di competizione familiare, poiché inizialmente si era valutata la candidatura di un’altra Sandulli, Gabriella Palmieri Sandulli, moglie del fratello di Alessandra e avvocata generale dello Stato. A portare avanti l’eredità del presidente emerito della Corte Costituzionale, Aldo, sarà quindi Alessandra, napoletana di 68 anni, docente di diritto amministrativo all’Università Roma Tre e avvocato. Ha guidato diverse riviste scientifiche ed è stata presidente dell’Associazione italiana dei professori di diritto amministrativo (Aipda). Inoltre, è l’unica donna tra i quattro nuovi giudici che completano il plenum della Consulta.
Dopo vari dissidi, Forza Italia ha infine nominato Roberto Cassinelli, avvocato ed ex parlamentare di 69 anni, che milita nel partito sin dal 1994, passando poi al Pdl e tornando infine in Forza Italia. Nel 2013 ha preso il posto di Augusto Minzolini dopo le sue dimissioni, mentre nelle ultime elezioni politiche, pur essendo sulla lista dopo Rita Dalla Chiesa, non è stato eletto. Durante la sua carriera parlamentare, ha accumulato una vasta esperienza in commissione giustizia, contribuendo alla riforma dell’ordinamento forense approvata contro il parere del governo Monti, oltre a promuovere l’introduzione dell’Inno di Mameli per legge e diverse iniziative normative legate al web.
Francesco Saverio Marini, candidato di spicco del partito di Giorgia Meloni, ha finalmente visto soddisfatta la sua attesa. È stato scelto come consigliere a Palazzo Chigi e ha redatto il testo relativo al premierato. Avvocato cassazionista, insegna istituzioni di diritto pubblico all’Università di Tor Vergata. Anche per lui, il Palazzo della Consulta rappresenta un luogo di significato personale: è figlio di Annibale Marini, che è stato presidente della Corte dal 2005 al 2006.
Infine, una figura certa nelle ultime trattative è stata Massimo Luciani, indicato dal PD e sostenuto anche da Avs e M5s. Avvocato e docente emerito di istituzioni di diritto pubblico a La Sapienza, 72 anni, è stato presidente dell’Associazione italiana dei Costituzionalisti dal 2015 al 2018. Accademico dei Lincei, presiede la Commissione bioetica e nel 2017 ha ricevuto il premio Sandulli. Dal 2013 è parte del Consiglio superiore della Banca d’Italia, e nel 2021 è stato nominato dalla ministra Cartabia presidente della Commissione incaricata di elaborare proposte per la riforma dell’ordinamento giudiziario, con particolare riferimento al Csm.