
Tra le numerose canzoni di Fabrizio De André, Il Pescatore occupa un posto di rilievo per la sua semplicità narrativa e il profondo simbolismo. Pubblicato nel 1970, questo brano, apparentemente lineare, cela significati che spaziano tra il mistero, la misericordia e la redenzione.
Una storia essenziale ma evocativa
Il testo racconta di un vecchio pescatore, seduto sulla riva del mare, intento a consumare il suo pasto. Sopraggiunge un fuggiasco, un uomo ricercato, che gli chiede aiuto. Il pescatore non reagisce con paura o giudizio, ma semplicemente condivide il suo cibo, offrendo un atto di umana compassione. Poco dopo arrivano due gendarmi, che lo interrogano sul passaggio del criminale, ma l’anziano sembra non ricordare nulla.
Simbolismo e interpretazioni
Questa breve vicenda è ricca di significati allegorici:
- Il pescatore rappresenta un’umanità senza pregiudizi, che non distingue tra giusto e sbagliato ma si limita ad agire con gentilezza e accoglienza.
- Il fuggiasco è una figura emblematica, un simbolo del peccato e della redenzione, che potrebbe richiamare i temi evangelici o personaggi biblici come il figliol prodigo.
- I gendarmi rappresentano la legge e l’ordine, il cui senso di giustizia è opposto a quello del pescatore, più vicino alla misericordia.
Un messaggio universale
La canzone si inserisce perfettamente nella poetica di De André, sempre attento a raccontare storie di emarginati, ribelli e anime erranti. Il messaggio che ne emerge è che la compassione e l’umanità possono trascendere le regole e i pregiudizi.
In un’intervista, De André sottolineò che Il Pescatore non era solo una ballata popolare, ma un piccolo racconto morale, dove il bene non si identifica con la legge, ma con la generosità e il perdono.
La popolarità e le reinterpretazioni
Negli anni, la canzone è stata interpretata in diversi arrangiamenti, il più famoso dei quali è la versione live del 1979, quando fu ripresa con sonorità più moderne dai New Trolls. Nonostante il passare del tempo, Il Pescatore rimane uno dei brani più amati del repertorio di De André, eseguito ancora oggi nei concerti tributo e rievocato come esempio di poesia in musica.