
Giorgia Meloni potrebbe trovarsi al centro di un attacco politico orchestrato attraverso rivelazioni compromettenti sui rapporti tra l’Italia e la Libia. Il dubbio di una “vendetta” contro la nostra Premier è stato sollevato dal sito Dagospia per una serie di motivi e di strane coincidenze.
Lo scandalo scoppiato attorno all’attivista libico Husam al-Gomati, che ha pubblicato documenti riservati sui legami tra la milizia libica di Almasri e i servizi segreti italiani, rischia di travolgere Palazzo Chigi proprio mentre l’Europa si interroga sulle relazioni tra Roma e Washington dopo il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca.
Il caso Almasri e i segreti svelati
L’inchiesta parte da una serie di rivelazioni di al-Gomati, dissidente libico residente in Svezia, che ha diffuso informazioni riservate sui legami tra la milizia di Almasri e l’intelligence italiana, fino a pubblicare addirittura il passaporto del direttore dell’Aise, Giovanni Caravelli.
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha dichiarato: “Non vorrei ci fosse un attacco politico, anche con il sostegno di qualcun altro, all’estero”. Il sospetto è che dietro la fuga di notizie ci sia una regia più ampia, forse legata ai nuovi equilibri internazionali.

Trump epura i servizi segreti: effetti sull’Italia
L’arrivo di Trump ha stravolto la Cia e l’Fbi, considerate dal nuovo presidente il cuore del deep state ostile alla sua amministrazione. Ha licenziato i vertici delle due agenzie e insediato uomini di fiducia come John Ratcliffe alla guida della Cia e Tulsi Gabbard come direttrice dell’intelligence nazionale, figura controversa e vicina a Mosca.
Questa epurazione sta generando reazioni a catena, con ex agenti che iniziano a diffondere informazioni riservate. Gli effetti si fanno sentire anche in Italia, dove i rapporti con i servizi americani sono buoni ma non abbastanza da garantire protezione in una fase di riassetto geopolitico.
Meloni a rischio per la sua vicinanza a Trump?
La premier Meloni è tra i pochi leader europei ad aver mantenuto un rapporto privilegiato con Trump, sostenendolo apertamente e cercando di costruire un asse Roma-Washington alternativo all’influenza franco-tedesca in Europa. Questo la rende però vulnerabile a manovre ostili.

Il caso Almasri e le rivelazioni sui servizi italiani potrebbero essere utilizzati per minarne la credibilità internazionale, soprattutto nel delicato dossier immigrazione, su cui Meloni ha puntato gran parte della sua politica estera. Un dossier che tocca direttamente gli interessi della Francia, della Germania e di altre potenze europee che non vedono di buon occhio il suo approccio.
Se l’ipotesi di un attacco politico orchestrato si rivelasse fondata, la premier si troverebbe stretta tra due fuochi: da un lato la necessità di difendere la collaborazione con Trump, dall’altro il rischio di essere isolata in Europa proprio mentre l’Italia ha bisogno di alleanze solide per affrontare le sfide economiche e geopolitiche del 2025.