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Nato, il monito degli USA all’Europa: più soldi per la difesa

Pubblicato: 14/02/2025 07:28

Washington alza la pressione sugli alleati europei: «Lo Zio Sam non diventerà lo Zio fesso». Il vertice dei ministri della Nato si è chiuso con un messaggio inequivocabile da parte degli Stati Uniti, che esortano l’Europa ad aumentare drasticamente la spesa per la difesa e a sostenere con maggiore impegno l’Ucraina.

Trump tratta con Putin, l’Europa esclusa

Mentre la Nato chiede più investimenti, il presidente americano Donald Trump porta avanti negoziati diretti con Vladimir Putin, escludendo di fatto l’Unione Europea. La reazione di Bruxelles non si è fatta attendere. Antonio Costa, presidente del Consiglio Europeo, ha ribadito che «non c’è pace senza Ucraina e senza Ue», sottolineando che la sicurezza europea è strettamente legata all’esito della guerra.

Anche la portavoce della Commissione Europea ha riaffermato che «nulla sull’Ucraina senza l’Ucraina», un chiaro segnale di insofferenza verso un possibile accordo bilaterale tra Mosca e Washington che ignori gli interessi europei.

Hegseth: “L’Europa deve spendere di più per la sicurezza”

Il Segretario alla Difesa USA, Pete Hegseth, ha esplicitato il pensiero dell’amministrazione Trump: «Il 2% del PIL per la difesa non basta più, servono il 3%, il 4% e persino il 5%». Un chiaro invito agli alleati europei ad aumentare i propri contributi per la sicurezza collettiva, riducendo la dipendenza dagli Stati Uniti.

Washington è determinata a non inviare truppe per garantire una futura tregua tra Kiev e Mosca, lasciando agli europei l’onere economico e strategico di gestire il conflitto e le sue conseguenze. «Opporsi a questo è una responsabilità europea», ha aggiunto Hegseth, facendo capire che gli USA non intendono continuare a coprire da soli il costo della sicurezza atlantica.

L’Europa in difficoltà: fratture interne e il ruolo di Orbán

La posizione americana mette in crisi l’Unione Europea, già attraversata da divisioni interne. Il primo ministro ungherese Viktor Orbán si allinea apertamente a Trump e Putin, contestando la strategia di Bruxelles e sostenendo che la UE dovrebbe guadagnarsi un posto nei negoziati, anziché pretenderlo.

Questa divergenza preoccupa il resto dell’Europa. Il ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto, ha avvertito che «spaccare l’Alleanza sarebbe il più grande regalo a Putin», mentre il tedesco Boris Pistorius ha criticato gli Stati Uniti per aver già fatto concessioni a Mosca, come l’annuncio che Kiev non entrerà nella Nato.

Nato più fragile, il futuro dell’Alleanza è incerto

Il segretario generale della Nato, l’olandese Mark Rutte, ha tentato di mantenere un tono conciliante, ricordando che l’Alleanza è una «famiglia» e che le democrazie possono avere opinioni diverse. Tuttavia, la distanza tra Europa e Stati Uniti non è mai stata così evidente.

Con Trump deciso a ridimensionare l’impegno americano e con Putin pronto a sfruttare ogni crepa nell’Occidente, l’Unione Europea si trova di fronte a una sfida esistenziale. Il rischio è che la Nato, pilastro della sicurezza europea per oltre 70 anni, si trovi sempre più divisa e indebolita in un momento di massima tensione globale.

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