
Per me ha vinto Giorgia. Un altro livello. Una voce che è pura poesia, capace di emozionare senza filtri. Quando canta, si alza il sipario sull’arte vera. Quest’anno il Festival di Sanremo mi ha convinto. Carlo Conti ha avuto il merito di riportare al centro la protagonista assoluta: la musica.
Tanta musica, esibizioni eleganti, niente eccessi. Zero volgarità, zero comizi politici, zero provocazioni gratuite. Un Festival pulito, fatto di arte ed emozioni, e a me questo piace. Voto complessivo: 9. Ho apprezzato soprattutto la centralità delle voci autentiche, senza il filtro dell’autotune. E qui voglio essere chiaro: chi ha abusato dell’autotune non lo valuto, perché giudicare un computer non ha senso. Il talento è altrove.
La mia pagella degli artisti:
Giorgia – Poesia pura, padrona della scena. 10/10
Simone Cristicchi – Intenso, profondo, vero cantautorato. 9.5/10
Modà – Un ritorno sentito, emozioni sincere. 9/10
Francesco Gabbani – Un tocco di Eros Ramazzotti, ma con una voce calda e credibile. 8.5/10
Brunori Sas – Cantautore interessante, con testi che arrivano al cuore. 8.5/10
Coma_Cose – Sicuro tormentone, pronti a ballare. 9/10
Achille Lauro – Elegante, credibile, sempre a suo agio. 8.5/10
Lucio Corsi – Particolare, originale, merita attenzione. 8/10
The Kolors – Ennesimo tormentone, faranno ballare tutti. 9/10
Massimo Ranieri – Non più un ragazzino, ma ancora grande interprete, con carisma ed esperienza. 7/10
Forse mancano le hit immediate, quelle che canti già al primo ascolto. Ma questa edizione è una vittoria della musica vera, senza filtri e senza polemiche.
Il verdetto? Un Sanremo che celebra il talento, l’arte e la voce umana sopra ogni cosa. E io… me lo godo.