
Londra, febbraio 2025 – Uno sciame di trattori ha invaso il cuore della capitale britannica, trasformando le strade storiche in un fiume colorato di verde, rosso e blu. Gli agricoltori britannici hanno detto basta! Il bersaglio? La nuova tassa di successione sulle proprietà agricole introdotta dal governo laburista.
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IL MOTIVO DELLA PROTESTA A partire da aprile 2026, le aziende agricole con un valore superiore a 1 milione di sterline perderanno l’esenzione fiscale, subendo un’imposta del 20%. Il governo parla di giustizia sociale, ma gli agricoltori vedono solo un attacco alla loro sopravvivenza.
VOCI DALLA STRADA “Non siamo milionari, siamo custodi della terra. Questa tassa distruggerà le nostre famiglie!” urla John Peters, agricoltore del Kent. Con lui, migliaia di colleghi, bandiere britanniche al vento e cartelli che gridano: Save British Farming!
IL FRONTE POLITICO SI SCALDA Mentre il Parlamento respinge la petizione firmata da oltre 148.000 cittadini, scendono in piazza volti noti come Nigel Farage, l’ex ministro James Cleverly e persino il compositore Andrew Lloyd-Webber. Farage attacca: “Questa è una tassa sulla morte! La battaglia è appena iniziata.”
IL MESSAGGIO È CHIARO Il popolo degli agricoltori non si arrende. Il blocco di Londra è un segnale potente: senza di loro, il Regno Unito perderà le sue radici e la sua indipendenza alimentare.
La terra chiama, i trattori rispondono. E questa battaglia, amici, è solo l’inizio.