
Nick Kyrgios non ha perso tempo e ha lanciato una critica al vetriolo riguardo alla squalifica di tre mesi inflitta a Jannik Sinner per il caso Clostebol. Il tennista italiano, attualmente numero uno del ranking mondiale, dovrà restare fermo fino al 4 maggio, ma secondo l’opinione dell’australiano, la punizione è inadeguata rispetto alla gravità della situazione. Kyrgios ha attaccato senza mezzi termini sia la WADA che il team di Sinner, affermando che si tratta di un “giorno triste per il tennis” e che non c’è giustizia dopo questa decisione.
Sinner si fermerà per tre mesi e perderà solo quattro tornei Master 1000, con l’intenzione di tornare in campo per gli Internazionali d’Italia. Tuttavia, non ha subito la revoca di alcun trofeo o premio in denaro, un aspetto che ha infuriato Kyrgios, il quale ha criticato aspramente l’accordo raggiunto dall’altoatesino con la WADA.

Kyrgios si aspettava una squalifica ben più severa per Sinner. La decisione della WADA di limitarsi a tre mesi, accettata senza opposizione, lo ha lasciato senza parole. Si è sfogato sui social, affermando: “È un giorno triste per il tennis. Non esiste giustizia in questo sport”, ma la critica più forte è stata espressa in una storia su Instagram.
Per Kyrgios, la squalifica di soli tre mesi rappresenta un segnale pericoloso riguardo alle sostanze vietate, poiché non comporta conseguenze abbastanza severe: “Ai giovani tennisti: dopo oggi, potete doparvi, basta che non sappiate… Test positivo, giocate durante le indagini, poi vi accordate per una comoda squalifica di tre mesi, senza perdere soldi o titoli e si va avanti”.
Kyrgios si riferisce al fatto che, secondo la WADA, il Clostebol non ha fornito vantaggi a Sinner in campo e che l’italiano non intendeva imbrogliare. Poi, esprime il suo dispiacere: “È un giorno triste per me, che pratico questo sport da quando avevo sette anni. Ho affrontato infortuni e difficoltà, tutto per questo sport. Spero che i ragazzi che si dedicano a questo sport lo facciano in modo onesto”.