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Zelensky, appello alla Ue: “Ci vuole esercito europeo”. E dice no a Trump sull’accordo terre rare

Pubblicato: 15/02/2025 18:53

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha rilanciato l’idea di un esercito europeo comune, sottolineando la necessità di rafforzare la difesa dell’Europa di fronte alle minacce globali. “Bisogna lavorare per una difesa comune, credo vada creato un esercito europeo”, ha dichiarato nel suo intervento durante la seconda giornata della Conferenza sulla sicurezza di Monaco di Baviera.

Zelensky ha ribadito la sua fiducia nel progetto europeo e nell’unità del continente: Credo nell’Europa e sono certo che anche voi ci crediate”. Ha poi aggiunto che “L’Europa ha tutto ciò di cui ha bisogno. Dobbiamo solo lavorare insieme”, invitando i leader del Vecchio Continente a rafforzare la cooperazione militare. Dietro al messaggio, si scorge il timore che Donald Trump voglia interrompere il sostegno all’Ucraina, accordandosi con Putin.

Il negoziato di Trump con Putin esclude l’Europa

Nel suo intervento, Zelensky ha anche fatto riferimento a una recente conversazione telefonica tra il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e il leader russo, Vladimir Putin. Secondo quanto riportato, Trump avrebbe annunciato l’intenzione di incontrare presto Putin per negoziare un accordo di pace sull’Ucraina, senza però coinvolgere direttamente l’Europa.

Questa prospettiva preoccupa Kiev, che teme un’intesa tra Washington e Mosca che possa ignorare gli interessi ucraini ed europei. L’intervento di Zelensky a Monaco appare quindi come un tentativo di mobilitare il sostegno dell’Ue e spingere per una maggiore indipendenza strategica, sia sul piano politico che militare.

In seguito all’evolvere degli avvenimenti, Zelensky ha anche annunciato di avere bloccato l’accordo con gli Usa per la cessione di terre rare agli americani: “L’accordo”, ha detto il leader ucraino, come riporta Rbc Ukraina, “era pronto a livello ministeriale. Ma io sono il presidente e avrò un’influenza sulla qualità di questo documento. Ed è per questo che non ho lasciato che i ministri firmassero l’accordo, perché non è pronto, secondo me. Non è ancora pronto a proteggere i nostri interessi”.

Un’Europa debole può imbarcarsi contro Putin senza l’appoggio Usa?

La rottura fra gli Stati Uniti e l’Europa, relegata a un ruolo sempre più marginale, appare sempre più profonda. Trump dialoga con la Russia e si preoccupa di contenere l’espansionismo cinese, con l’obiettivo di minare l’alleanza fra Xi e Putin. L’Europa in questa battaglia geopolitica sembra il classico vaso di coccio.

Se anche decidesse di entrare direttamente in conflitto con Putin, resta il nodo della mancanza di un esercito comune e della scarsa produzione di armamenti, che paradossalmente andrebbero acquistati dagli Stati Uniti. Ma l’arretratezza dell’Europa sulla difesa, anche prevedendo di iniziare a occuparsene ora, avrà bisogno di anni per essere colmata. Per questo la situazione appare più che mai complessa.

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