
Una nuova truffa sta circolando su WhatsApp, facendo leva su una delle più grandi paure di qualsiasi genitore: il rapimento di un figlio. Attraverso una telefonata da un numero sconosciuto, i truffatori intimano alla vittima di pagare un riscatto immediato, minacciando di aver sequestrato il bambino.
Come funziona la truffa?
Lo schema è semplice ma efficace:
- La vittima riceve una chiamata su WhatsApp da un numero sconosciuto.
- Una voce minacciosa dichiara: “Abbiamo rapito tuo figlio, dacci 4mila euro”.
- La somma richiesta non è troppo elevata, così da spingere il bersaglio a pagare subito, senza pensarci troppo.
- Il genitore, in preda al panico, potrebbe cedere alla pressione e effettuare un bonifico senza verificare la veridicità della minaccia.
I criminali puntano tutto sulla paura e sull’urgenza, sperando che la vittima agisca impulsivamente, senza prima accertarsi delle condizioni reali del figlio.
I primi casi segnalati in Italia
Al momento, il fenomeno in Italia sembra ancora limitato, ma gli inquirenti temono che possa diffondersi rapidamente. BrindisiReport ha riferito di due episodi in cui il raggiro è stato sventato:
- In un caso, la vittima non riusciva a contattare la figlia e ha subito chiamato la Squadra Mobile, che è intervenuta per aiutarla.
- Nell’altro caso, un uomo ha capito subito l’inganno perché non aveva figli, smascherando così il tentativo di estorsione.
Come proteggersi? I consigli delle autorità
Le forze dell’ordine invitano a non cedere al panico e a seguire alcune precauzioni fondamentali:
- Non effettuare pagamenti immediati, ma cercare di verificare la situazione contattando direttamente il proprio figlio o persone vicine.
- Diffidare dei numeri sconosciuti e non rispondere a telefonate sospette.
- Avvisare immediatamente le autorità in caso di richieste di denaro con minacce.
Le truffe telefoniche stanno diventando sempre più sofisticate, sfruttando l’emotività delle vittime. Rimanere lucidi e segnalare questi episodi è il modo migliore per fermare i criminali.