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Milano, omicidio nella panetteria di piazzale Gambara: fermato il figlio 21enne del fornaio

Pubblicato: 17/02/2025 21:57

La svolta nelle indagini è arrivata dopo due giorni di ricerche: Raffaele Mascia è stato rintracciato in città dagli agenti della squadra Mobile. Si stava aggirando in zona Porta Genova a Milano quando è stato bloccato dalle forze dell’ordine, accusato di aver partecipato alla sparatoria andata in scena sabato 15 febbraio in piazzale Gambara. L’uomo era fuggito dal retro della panetteria del padre, nel cortile interno su cui si affaccia il negozio in cui è stato ucciso a colpi di pistola Ivan Disar, il 49enne ucraino in compagnia di un amico connazionale di 26 anni.
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Raffaele ha 21 anni e piccoli precedenti: era l’ultimo dei presenti la sera di sabato che mancava all’appello. Gli investigatori, guidati da Alfonso Iadevaia e Domenico Balsamo e coordinati dal pm Carlo Enea Parodi, lo cercavano per chiarire la sua posizione. Sul pavimento della panetteria era stato trovato il suo cellulare. Una telecamera sul retro, inoltre, lo aveva ripreso nitidamente mentre si allontanava dopo la sparatoria.

L’ultima persona a entrare prima degli spari era stata la 48enne moldava, che poco prima delle 18.30 aveva raggiunto i due amici ucraini che da un’ora stavano all’interno. Ai sei colpi erano seguite le urla d’aiuto della donna, che poi si era allontanata dall’uscita che dà sulla piazza, mentre il 21enne era uscito dalla porta secondaria. Sul pavimento del negozio, il corpo del 49enne e quello dell’amico P.K., ferito e ancora ricoverato in ospedale.

Al momento il principale sospettato è proprio il figlio del titolare, che avrebbe fatto fuoco sei volte, con una pistola calibro 38 recuperata nel retrobottega, al culmine di un’accesa discussione avuta in particolare con Ivan, con cui forse c’erano già stati screzi in passato. Eventualità che la famiglia del ragazzo però al momento ha negato.

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