
Il più recente sondaggio Demos conferma il primato di Fratelli d’Italia e della premier Giorgia Meloni tra i leader politici. Secondo l’indagine, una larga maggioranza dei cittadini ritiene che l’attuale governo resterà in carica fino alla fine della legislatura, nel 2027.
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Sul fronte opposto, il Partito Democratico mantiene la seconda posizione, ma con un distacco significativo. Una situazione che ricorda il cosiddetto “bipartitismo imperfetto”, teorizzato da Giorgio Galli nella Prima Repubblica, quando la Democrazia Cristiana governava senza vere alternative per motivi di politica internazionale.
FdI al 29,5%, Pd al 22,8%, M5s staccato all’11,4%
L’indagine evidenzia un’ulteriore crescita di Fratelli d’Italia, che raggiunge il 29,5%, consolidando il trend positivo avviato con le elezioni politiche del 2022. Il Pd si attesta al 22,8%, registrando un calo rispetto alle Europee 2024, mentre il Movimento 5 Stelle ottiene l’11,4%, in lieve aumento.
Più indietro troviamo Forza Italia, Lega e Alleanza Verdi e Sinistra, tutti sotto il 10%. Azione, Italia Viva e +Europa si aggirano attorno alla soglia del 3%.
Gradimento dei leader: Meloni prima, ma in calo la fiducia nel governo
Nonostante il consolidamento del suo partito, la fiducia nel governo Meloni è in costante calo, scendendo al 40%, il livello più basso dall’insediamento nell’autunno 2022. Un valore inferiore rispetto ai governi precedenti di Mario Draghi e Giuseppe Conte.
Tra i leader, Giorgia Meloni mantiene il primato con un gradimento del 42%, seguita da Antonio Tajani, Giuseppe Conte ed Emma Bonino, mentre Matteo Salvini risale leggermente fino al 27%, superando di poco Elly Schlein. In fondo alla classifica restano Matteo Renzi e Beppe Grillo.
Crisi di fiducia nei partiti e rischio bipolarismo imperfetto
Oltre ai dati sui partiti, il sondaggio Demos evidenzia una generale crisi di fiducia nella politica. I partiti sono tra le istituzioni meno apprezzate dagli italiani, con un livello di fiducia fermo al 9%. Al contrario, ai vertici della classifica troviamo il Presidente della Repubblica e Papa Francesco, con un consenso vicino al 60%, e le Forze dell’Ordine al 65%.

Il quadro politico attuale conferma una crescente personalizzazione della politica, con i partiti identificati nelle figure dei loro leader. Un fenomeno che lo studioso Mauro Calise aveva definito “partiti personali” ai tempi di Silvio Berlusconi, evolutosi oggi nella cosiddetta “democrazia della leader”, visto che i principali partiti sono guidati da donne.
Il rischio, però, resta quello di un bipolarismo imperfetto, con un centrosinistra diviso e incapace di proporsi come alternativa unitaria al governo di centrodestra.