Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato che l’Ucraina non prenderà parte ai colloqui tra Stati Uniti e Russia previsti nei prossimi giorni e non ne accetterà l’esito, a meno che il suo Paese non sia coinvolto direttamente.
Parlando con i giornalisti in una conferenza telefonica dagli Emirati Arabi Uniti, Zelensky ha rivelato che il suo governo non è stato invitato ai negoziati che si terranno martedì in Arabia Saudita. Per questo, ha definito gli incontri “destinati a non produrre alcun risultato”, sottolineando che qualsiasi decisione presa senza Kiev non sarà riconosciuta dalle autorità ucraine.
L’ipotesi di una forza di peacekeeping con Brasile e Cina
Intanto, secondo quanto riportato da The Economist, gli Stati Uniti starebbero valutando la possibilità di schierare in Ucraina una forza di peacekeeping composta non solo da Paesi europei, ma anche da Stati come Brasile e Cina. L’obiettivo sarebbe quello di creare una forza che possa agire come cuscinetto lungo una linea di cessate il fuoco e dissuadere la Russia da nuove offensive.
Secondo il settimanale britannico, il vicepresidente Usa JD Vance avrebbe spiegato agli alleati europei che una missione composta esclusivamente da forze occidentali sarebbe meno efficace nel contenere Mosca. La Russia ha già fatto sapere di essere contraria a qualsiasi dispiegamento di truppe straniere in Ucraina.
Trump dovrà forzare la mano a Putin
Se Washington vorrà portare avanti questa iniziativa, l’amministrazione Trump dovrà affrontare l’opposizione di Vladimir Putin e convincerlo a concedere margini di trattativa. Secondo The Economist, senza concessioni da parte russa, l’idea di una forza di interposizione rimarrà solo un’ipotesi.
Nel frattempo, con l’Ucraina esclusa dai negoziati in Arabia Saudita e con un possibile stallo diplomatico, il conflitto sembra destinato a proseguire senza una soluzione a breve termine.