
Sorgono interrogativi sulla tragedia che ha colpito la famiglia di Giulia, una bambina di nove mesi trovata dal padre in una pozza di sangue nel letto di casa ad Acerra. Il genitore, attualmente indagato per omicidio colposo, ha inizialmente attribuito le ferite mortali della piccola a un cane randagio, ma in seguito ha cambiato versione, indicando il loro pitbull, Tyson, come responsabile. Tuttavia, gli esami condotti sul cane, che pesa 25 kg e vive con la famiglia da otto anni, non hanno trovato tracce di DNA della vittima nella sua bocca. Al contrario, sul pelo di Laika, l’altro cane di casa, un meticcio arrivato un anno fa, sono state rinvenute tracce di sangue, che potrebbero indicare un contatto con il corpo di Giulia.
Il padre, risultato positivo all’hashish, secondo il Corriere della Sera, ha avuto esito negativo nei test per altre sostanze. La sua posizione rimane quella di indagato mentre la procura continua a indagare. Sono state acquisite le registrazioni delle telecamere di sorveglianza del quartiere Ice Snei, dove abita la famiglia, per verificare se l’uomo si sia allontanato, anche brevemente, mentre era solo con la figlia. La madre, al momento dell’incidente, si trovava al lavoro in una pizzeria.
Il giovane padre, di 25 anni, ha dichiarato agli investigatori di non essersi accorto di nulla perché stava dormendo, in attesa del rientro della moglie. Ha affermato di non aver sentito né il cane né le grida della bambina, che sarebbe stata aggredita al volto e alla testa dal pitbull, il quale si è rivelato privo di microchip. In un primo momento, in ospedale, il padre aveva descritto un’aggressione da parte di un cane randagio, ma successivamente ha ammesso che era stato Tyson a colpire Giulia. L’altro cane, un meticcio più piccolo, era regolarmente registrato. La giovane madre ha dichiarato che Tyson non aveva mai mostrato comportamenti aggressivi nei confronti della bambina o di altre persone.
I vicini, però, sollevano preoccupazioni sulla pericolosità del cane, attualmente custodito insieme all’altro animale in un canile convenzionato con l’Asl Napoli 2 a Frattaminore. Residenti del rione Ice Snei raccontano di un’aggressione avvenuta la scorsa estate ai danni di un piccolo cane, sebbene non risulti alcuna denuncia presso l’Asl. I due cani saranno sottoposti a esami per cercare eventuali tracce organiche della piccola. In questo momento, rimangono i dubbi e il profondo dolore di due giovani genitori ben noti e apprezzati dalla comunità.