
L’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha lanciato un duro attacco contro il leader ucraino Volodymyr Zelensky, definendolo un “dittatore mai eletto” e un “comico mediocre” che ha ottenuto centinaia di miliardi dagli Stati Uniti per “una guerra che non avrebbe mai vinto”. Le dichiarazioni di Trump hanno suscitato un acceso dibattito a livello internazionale.
Le critiche all’Europa sulla guerra in Ucraina
Oltre a criticare Zelensky, Trump ha anche accusato l’Europa di aver “fallito” nel tentativo di ottenere la pace in Ucraina. In un post pubblicato sulla sua piattaforma Truth Social, l’ex presidente ha ribadito che gli Stati europei avrebbero investito molto meno rispetto agli Stati Uniti in una guerra che, secondo lui, riguarda principalmente il Vecchio Continente.
La reazione dell’Ucraina
A stretto giro è arrivata la risposta di Andrii Sybiha, ministro degli Esteri ucraino, che su X ha ribadito la determinazione del suo Paese: “Il popolo ucraino e il presidente Zelensky si sono rifiutati di cedere alle pressioni di Putin. Nessuno può costringere l’Ucraina ad arrendersi”.
Sybiha ha inoltre sottolineato che l’Ucraina ha resistito al “più orribile attacco militare nella storia moderna dell’Europa” e che dopo tre anni di conflitto continua a difendere il suo diritto all’esistenza.
Le implicazioni politiche
Le dichiarazioni di Trump alimentano ulteriormente le tensioni politiche tra gli Stati Uniti e i suoi alleati europei, oltre a influenzare il dibattito sulla futura posizione dell’America nel conflitto russo-ucraino. La presa di posizione dell’ex presidente potrebbe avere un impatto significativo sulle elezioni presidenziali americane del 2024, specialmente per quanto riguarda la politica estera e il ruolo degli USA nel conflitto.