
L’amministrazione di Donald Trump ha ormai deciso di voltare pagina sulla leadership ucraina e sta lavorando attivamente per un cambio al vertice a Kiev. Secondo quanto riportato dall’Economist, il presidente degli Stati Uniti punta a “liberarsi di Volodymyr Zelensky”, giudicato sempre meno efficace nella gestione del conflitto con la Russia e sempre più in difficoltà sul piano politico.
Zaluzhny il nome forte per il dopo-Zelensky
Il nome che emerge come possibile successore è quello del generale Valery Zaluzhny, ex comandante delle forze armate ucraine, rimosso da Zelensky nei mesi scorsi e attualmente ambasciatore a Londra. Zaluzhny gode di una forte popolarità sia tra i militari sia nell’opinione pubblica ucraina, e molti lo vedono come un’alternativa più credibile per giungere alla conclusione della guerra.
Sondaggi impietosi: Zaluzhny travolgerebbe Zelensky
L’Economist cita un sondaggio che segna il minimo storico di popolarità per Zelensky, sceso al 52%, ben lontano dal 90% di gradimento raggiunto nei primi mesi dell’invasione russa. In un’ipotetica sfida elettorale, il presidente ucraino sarebbe sconfitto nettamente da Zaluzhny, che raccoglierebbe il 65% dei voti contro il 30%.
Numeri che evidenziano una crescente sfiducia verso la leadership attuale e che potrebbero accelerare le mosse di Washington per un cambio al vertice.

Trump e la nuova strategia per l’Ucraina
Il deterioramento dei rapporti tra Zelensky e Trump ha raggiunto picchi inaspettati per la durezza con cui il Presidente americano si è scagliato contro Zelensky. Trump ha criticato l’attuale gestione della guerra e ha lasciato intendere di voler rivedere il sostegno a Kiev. E ha rivolto espressioni durissime contro Zelensky. Che ha risposto in modo altrettanto severo.
Ora, con la sua amministrazione, l’idea di una leadership ucraina più in linea con la nuova strategia di Washington sembra prendere sempre più corpo. Se davvero Zaluzhny diventerà il nuovo volto dell’Ucraina, si tratterà di una svolta politica epocale, con conseguenze importanti per il futuro del conflitto e degli equilibri internazionali.