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“Luigi Mangione rischia la pena di morte”: cosa succede, la mossa dei giudici

Pubblicato: 21/02/2025 22:57

A New York si è svolta l’udienza preliminare per Luigi Mangione, il 26enne accusato dell’omicidio di Brian Thompson, CEO della United Health Care, una delle principali compagnie di assicurazioni sanitarie negli Stati Uniti. Il caso sta suscitando grande attenzione in America, con l’opinione pubblica divisa tra chi difende Mangione e chi lo critica.

Fuori dal tribunale si sono radunate centinaia di persone con cartelli che chiedono la liberazione del giovane. Una donna ha raccontato di essere arrivata a New York dal Kansas appositamente per assistere all’ingresso di Mangione in aula.

L’omicidio risale a dicembre, quando Mangione avrebbe ucciso Thompson davanti a un hotel di New York. Secondo l’accusa, il 26enne avrebbe pianificato attentamente l’aggressione per colpire senza essere visto. Nonostante i suoi sforzi per nascondere la propria identità, Mangione è stato incastrato dalle telecamere di sorveglianza. Le immagini, sebbene mostrassero il suo volto parzialmente coperto, hanno permesso alle forze dell’ordine di identificarlo, anche grazie alla segnalazione di un dipendente di un McDonald’s dove Mangione si era fermato a mangiare durante la fuga.

L’omicidio ha scatenato una forte indignazione in America contro le compagnie di assicurazione sanitaria, accusate di arricchirsi a spese della salute dei cittadini. La UnitedHealth Group, la più grande compagnia di assicurazioni negli Stati Uniti, è anche una delle più criticate per la difficoltà di coprire le esigenze sanitarie delle persone. Tra coloro che avrebbero avuto problemi con la compagnia, ci sarebbe stato anche Mangione, affetto da spondilolistesi.

In aula, le autorità hanno espresso il loro disappunto per le celebrazioni di “eroe” rivolte a Mangione dopo l’omicidio. Anche la folla fuori dal tribunale ha mostrato una certa simpatia per lui, con alcuni manifestanti che lo sostengono. Nel frattempo, gli avvocati di Mangione, capeggiati da Karen Friedman Agnifilo, sono arrivati in tribunale scortati da sei agenti di polizia.

Durante l’udienza, sono state esaminate alcune prove, tra cui tracce di DNA, verbali di polizia e fotografie scattate sulla scena del crimine. Mangione, intanto, ha seguito con attenzione l’intervento della sua legale, che ha sottolineato di non aver ancora ricevuto una copia completa dei documenti relativi ai procedimenti legali che coinvolgono il giovane.

Mangione dovrà affrontare tre procedimenti legali: uno a livello statale, uno federale e uno in Pennsylvania. Al termine dell’udienza, la sua avvocatessa ha parlato con i giornalisti fuori dal tribunale, denunciando le condizioni di detenzione del suo cliente. “Mangione ha tre processi in corso, ma viene detenuto in una prigione federale. Dovrebbe essere trattato come gli altri detenuti, senza manette e con la possibilità di consultarsi regolarmente con i suoi avvocati, ma questo non sta accadendo. Il giudice ha detto che non ci sono problemi a trasferirlo in una prigione statale, ma non è stato fatto. Sembra che stiano cercando di farlo condannare alla pena di morte”, ha dichiarato Agnifilo.

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Ultimo Aggiornamento: 21/02/2025 22:58

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