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Si stacca l’imbragatura, il volo è spaventoso: la scoperta dopo il dramma, cos’è successo

Pubblicato: 21/02/2025 20:35

Una giornata all’insegna del divertimento che si è trasformata in tragedia. Dopo i dubbi sull’imbragatura e le indagini avviate, è arrivata la conferma: l’impianto di zipline “Fly Emotion” di Sondrio, da cui è precipitata mortalmente Ghizlane Moutahir, presentava “irregolarità gravi e sistematiche” che riguardano sia gli aspetti tecnici che gestionali. A comunicarlo è la relazione tecnica stilata dai periti nominati dalla Procura di Sondrio per fare chiarezza sulla morte della 41enne, originaria del Marocco e residente a Lecco.

La tragedia davanti agli occhi delle nipoti

Era il 5 maggio dello scorso anno quando Ghizlane, insieme alla sua famiglia, aveva deciso di trascorrere una giornata di divertimento in Valtellina. Con le sue due nipoti, aveva scelto di provare l’emozione della zipline, sorvolando la valle di Albaredo. L’impianto, attivo da quasi 15 anni, era frequentato ogni anno da migliaia di persone.

Le due ragazze si erano lanciate per prime, poi si erano fermate a terra per aspettare l’arrivo della zia, pronte a immortalarlo con il cellulare. Quando Ghizlane stava per completare il suo “volo”, circa 30 metri prima della fine del cavo, è caduta nel vuoto davanti agli occhi delle nipoti. È precipitata per circa venti metri, finendo nel bosco sottostante, dove l’impatto le è stato fatale.

IIl corpo di Ghizlane è stato recuperato dal soccorso alpino e dai vigili del fuoco, ma per la donna non c’era più nulla da fare. Dalle testimonianze e dai video delle nipoti, è emerso che la vittima si era aggrappata all’imbracatura nel tentativo di evitare la caduta. L’autopsia ha confermato che la causa del decesso è stata la gravità dei politraumi derivanti dalla caduta, escludendo la possibilità di un malore che avrebbe potuto provocare il suo sganciamento dall’imbracatura. Le indagini si sono concentrate sull’efficacia dell’imbracatura e sul rispetto delle normative di sicurezza, e ora sono giunte a un punto di svolta grazie alla relazione tecnica.

Attualmente, sono sotto inchiesta l’amministratore delegato della società Fly Emotion, il direttore dello stabilimento e tre dipendenti: due addetti all’imbracatura e un terzo responsabile che ha dato l’ok alla partenza dopo l’ultimo controllo.

Secondo i tecnici, l’impianto presentava criticità relative sia alla sicurezza delle attrezzature che alla “formazione del personale gravemente insufficiente”. Dalle immagini e dai video, è emerso che l’imbracatura non era correttamente sistemata. In particolare, i cosciali (parte per le gambe) non erano ben posizionati, e in alcune riprese risultavano assenti o non visibili. Inoltre, la concessione dell’autorizzazione all’esercizio dell’impianto da parte del Comune di Albaredo San Marco sarebbe avvenuta senza la verifica obbligatoria della Commissione provinciale di vigilanza del pubblico spettacolo, come richiesto dalla legge.

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