Al termine del suo intervento alla Convention dei conservatori americani (Cpac), Giorgia Meloni ha vissuto un momento di evidente tensione. Dopo un discorso durato meno di un quarto d’ora, la premier italiana, scesa dal leggio, ha chiesto un parere sulla sua performance e, senza accorgersi del microfono ancora acceso, si è lasciata sfuggire un «volevo morì». Il fuori onda, catturato dalla telecamera, ha rapidamente fatto il giro dei media, aggiungendo un nuovo elemento di discussione alla sua partecipazione all’evento.
Nonostante le polemiche suscitate dal saluto di Steve Bannon, che ricordava quelli fascisti e nazisti, Meloni ha confermato la sua presenza in videocollegamento, intervenendo poco prima di Donald Trump. Il suo discorso segna un ritorno alla scena pubblica dopo settimane di relativo silenzio, durante le quali la premier aveva evitato di commentare le tensioni scatenate dalle mosse della nuova amministrazione americana.
L’accelerazione imposta da Washington ha infatti spiazzato le cancellerie europee, mettendo in difficoltà i governi conservatori che, come quello italiano, cercano un difficile equilibrio tra il sostegno all’alleanza atlantica e il mantenimento di una linea politica autonoma. La presenza di Meloni al Cpac dimostra la volontà di mantenere un canale privilegiato con la destra americana, ma al tempo stesso evidenzia le pressioni che la premier deve gestire, sia sul fronte internazionale che interno.