
Alta tensione oggi a Sofida, dove manifestanti di estrema destra hanno dato vita a una protesta violenta contro l’ingresso della Bulgaria nell’Eurozona, previsto per il 2026. L’iniziativa, promossa dal partito anti-euro Revival (Vazrazhdane), ha portato a una serie di atti vandalici contro il palazzo della Commissione Ue, culminati nell’incendio del portone d’ingresso e nel lancio di uova e vernice contro la facciata dell’edificio.
Nel corso della protesta, i dimostranti hanno anche bruciato una bandiera dell’Unione Europea, gridando slogan come «Dimissioni» e «No all’euro». L’intervento tempestivo della polizia ha permesso di allontanare i manifestanti dalla sede istituzionale, mentre i vigili del fuoco hanno domato le fiamme prima che si propagassero.
L’episodio evidenzia le forti tensioni politiche che attraversano il paese, con una parte della popolazione fortemente contraria alla moneta unica e alle politiche europee. La protesta di oggi segna un ulteriore capitolo nel crescente clima di opposizione all’integrazione economica e politica della Bulgaria nell’Unione.