
Dopo il fenomeno dei genitori “progressisti” che vietano ai figli di fidanzarsi con elettori di destra, come evidenziato da uno studio dell’Università Bocconi, ha fatto scalpore e scatenato polemiche un post pubblicato di recente da un preside “censore”.
Leonardo Primus, dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo Udine VI (Scuola Marconi), ha scritto un post sui social in cui stigmatizza le preferenze politiche di alcuni suoi ex alunni “colpevoli”, secondo la sua visione, di aver messo un mi piace alle pagine di Matteo Salvini e Giorgia Meloni.
Non l’avessero mai fatto! La reazione del dirigente scolastico è stata durissima, con parole che vanno oltre la critica e scadono nell’insulto. Rivolto agli ex alunni, ormai quasi trentenni, li ha definiti “molto bravi a copiare“, e non contento li ha accusati di soffrire di “fragilità esistenziali irrisolte“. Insomma, visto che hanno preferenze politiche di centrodestra soffrirebbero di patologie psicologiche.

Secondo Primus, queste “fragilità” avrebbero portato gli ex studenti a seguire il centrodestra sui social. “Alcuni magari lo faranno per curiosità, diciamo, antropologica, per vedere cosa si è inventata oggi la Bestia o perché pensano di avere così una visione obiettiva e completa del panorama politico”.
Ma nonostante queste “giustificazioni”, Primus appesantisce il carico. “Per alcuni credo sia proprio una scelta evidente di campo, qualcuno risponde anche al Buongiorno della donna/madre/cristiana, con tanto di faccine”, ha commentato con tono sprezzante.
Non volendo avere a che fare con persone che considera “antropologicamente agli antipodi”, il preside ha deciso di cancellare gli ex alunni dai suoi amici virtuali, giustificando la sua scelta con una riflessione: “Non se ne accorgeranno neppure, ma mi chiedo perché mi abbiano chiesto l’amicizia”. Una decisione che, oltre a scatenare il dibattito, non sembra un grande esempio di “democrazia virtuale” da parte di chi dovrebbe educare i ragazzi a rispettare le scelte altrui.