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Tregua a Gaza in bilico, Netanyahu: “Pronto a riprendere la guerra”

Pubblicato: 24/02/2025 12:39
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La fragile tregua tra Israele e Hamas rischia di crollare definitivamente. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che Israele è pronto a riprendere i combattimenti “in ogni momento”, spinto anche dalle pressioni della destra estrema, che fin dall’inizio ha chiesto un’offensiva totale nella Striscia di Gaza.

Il nodo del rilascio dei prigionieri

A far vacillare ulteriormente il cessate il fuoco è stata la decisione di Netanyahu di sospendere il rilascio di 620 detenuti palestinesi, previsto dagli accordi, per contrastare quella che ha definito “la spettacolarizzazione” della liberazione degli ostaggi israeliani da parte di Hamas.

In base agli accordi, Israele avrebbe dovuto rilasciare i detenuti contestualmente alla liberazione di sei ostaggi israeliani, avvenuta sabato. Tuttavia, Netanyahu ha fatto sapere che il rilascio non avverrà fino al prossimo scambio di ostaggi, una mossa che ha provocato la reazione di Hamas, che accusa Israele di “mettere in serio pericolo l’intero accordo di tregua”.

Bassem Naïm, alto funzionario di Hamas, ha chiesto l’intervento dei mediatori, “in particolare degli Stati Uniti”, per fare pressione su Israele affinché rispetti gli accordi. Nel frattempo, Mahmoud Mardawi, altro leader del gruppo, ha dichiarato che Hamas non parteciperà a ulteriori colloqui fino a quando i detenuti non saranno rilasciati.

Critiche interne a Netanyahu

La scelta di Netanyahu non ha suscitato solo l’ira di Hamas, ma anche forti critiche interne. Yair Golan, leader del partito dei Democratici, ha accusato il premier di aver “affossato” il cessate il fuoco, violando apertamente gli accordi e compromettendo la liberazione degli ostaggi.

Le famiglie degli ostaggi, preoccupate per una possibile ripresa dei combattimenti, temono che la decisione di Netanyahu riduca ulteriormente le speranze di rivedere i loro cari tornare a casa.

L’esercito israeliano si prepara alla guerra

Nonostante le pressioni, Netanyahu non sembra intenzionato a cedere. Durante una cerimonia per la promozione di nuovi ufficiali, ha ribadito la possibilità di un’imminente escalation: “Siamo pronti a riprendere i combattimenti intensi in ogni momento. I nostri piani operativi sono pronti. Raggiungeremo i nostri obiettivi, con il negoziato o con altri mezzi”.

A confermare questa linea, l’esercito israeliano ha annunciato un aumento della “prontezza operativa” intorno alla Striscia di Gaza, segnalando la possibilità di una ripresa delle ostilità in tempi brevi.

Il futuro della tregua

Con entrambe le parti ferme sulle proprie posizioni, il destino della tregua appare sempre più incerto. L’intervento della comunità internazionale sarà cruciale per evitare una nuova escalation di violenze e per garantire la sicurezza dei civili coinvolti nel conflitto.

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