
Il dirigente di Hamas Moussa Abu Marzouk ha dichiarato che, se avesse previsto le conseguenze dell’attacco del 7 ottobre, avrebbe cercato di fermarlo. In un’intervista al New York Times, il membro del politburo ha affermato: “Se avessimo saputo cosa sarebbe successo, non ci sarebbe stato il 7 ottobre”.
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Le divergenze all’interno di Hamas
Le parole di Abu Marzouk segnano una differenza rispetto alle dichiarazioni passate di altri funzionari del gruppo. Poche settimane dopo l’attacco, Ghazi Hamad, altro esponente di Hamas, aveva annunciato che il 7 ottobre sarebbe stato solo “la prima volta”, promettendo nuovi assalti contro Israele.
Tuttavia, la realtà dei fatti ha visto Hamas indebolito, con la Striscia di Gaza devastata e la milizia incapace di replicare l’offensiva iniziale.
Dibattito sul disarmo e smentite interne
Abu Marzouk ha anche parlato della possibilità di negoziare il futuro militare di Hamas a Gaza, inclusa la questione del disarmo. Una posizione subito smentita dal portavoce del gruppo, Hazem Qassem, che ha ribadito: “La resistenza in tutte le sue forme è un diritto legittimo fino alla liberazione”. L’intervista ha quindi evidenziato le possibili spaccature all’interno di Hamas, con alcuni leader disposti a considerare un compromesso e altri fermamente contrari a qualsiasi concessione.