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Putin ha un nemico “nascosto”, mentre l’Occidente è spaccato e si divide su tutto

Pubblicato: 25/02/2025 13:40

Nel terzo anniversario dell’invasione russa dell’Ucraina, la confusione politica tra i Paesi occidentali è palpabile. Come scrive Paolo Garimberti su Repubblica, Vladimir Putin ha sempre visto nell’“Occidente collettivo” il suo vero nemico, un concetto che rimane fondamentale nella sua visione geopolitica.

Ma oggi il panorama è tutt’altro che chiaro. La leadership europea appare frammentata, con metà dei capi di Stato e di governo dell’Unione Europea, accompagnati dal primo ministro canadese Justin Trudeau, che hanno visitato Kiev per celebrare il supporto all’Ucraina. In un contesto così frammentato, è assente la premier italiana Giorgia Meloni, un’assenza che pesa e getta interrogativi sul ruolo dell’Italia.

La Posizione di Macron e la Relazione con Trump

L’instabilità delle alleanze occidentali emerge anche dalla visita di Emmanuel Macron a Washington, dove il presidente francese ha discusso con Donald Trump non solo della guerra in Ucraina, ma anche delle relazioni transatlantiche ancora scosse dalle recenti esternazioni dell’ex presidente degli Stati Uniti.

Questo incontro sottolinea le fratture interne all’alleanza, alimentate da divergenze su come affrontare la guerra e la posizione americana nei confronti dell’Europa. Macron si è presentato come un mediatore, ma la sua posizione è incerta, e la crescente simpatia di Trump per figure euroscettiche come Nigel Farage e le intemerate di Elon Musk aggiungono confusione.

Il Nemico Nascosto: Le Contraddizioni dell’Occidente

Il “nemico nascosto” di Putin, come spiega Garimberti, non è solo rappresentato dalle forze armate ucraine, ma dalla frammentazione e dalle divisioni interne all’Occidente stesso, che proprio per questo diventa imprevedibile anche per lui. Mentre la solidarietà a Kiev sembrava inizialmente una linea condivisa da tutti, la realtà è che l’Occidente non è mai stato così diviso.

Il presidente russo ha sfruttato questa confusione a suo favore, seguendo il consiglio di Napoleone: “Non interrompere mai il tuo nemico quando sta commettendo un errore”. Putin sa che non c’è fretta di iniziare trattative, e l’offensiva russa continua a guadagnare terreno in Ucraina.

La Caduta di Zelensky: Dalla Star Internazionale al Leader Contestato

Uno degli sviluppi più sorprendenti di quest’anno è stato il declino dell’immagine di Volodymyr Zelensky, il cui ruolo internazionale è cambiato drasticamente. Garimberti nota come il presidente ucraino, che inizialmente era stato celebrato come un eroe dalla comunità internazionale, ora è visto in modo più critico.

Trump, con i suoi attacchi diretti, ha accusato Zelensky di essere un “dittatore non eletto” e un “comico mediocre”. In aggiunta, le scelte di Zelensky, come la gestione della corruzione e la purga dei vertici militari, hanno minato la sua credibilità, facendo emergere dubbi sulla sua capacità di leadership.

L’“Appeasement” di Trump e la Confusione Interna

Un altro aspetto che ha scosso la posizione di Zelensky è stato l’atteggiamento di Trump nei suoi confronti. Le sue critiche sono andate oltre le parole, puntando sull’“appeasement” di Zelensky verso Putin e accusando l’Ucraina di non rispettare gli accordi internazionali.

Un episodio significativo, descritto da testimoni, ha visto il presidente ucraino urlare contro l’inviato americano Scott Bessent, quando quest’ultimo cercava di imporre un accordo sulle terre rare, un tema che ha sollevato non poche polemiche. Trump ha anche insinuato che l’Ucraina avesse tradito gli Stati Uniti per perseguire i propri interessi.

La Strategia di Putin: Attendere il Collasso dell’Occidente

Garimberti suggerisce che Putin, lungimirante, stia osservando la frattura dell’Occidente con una calma apparente. La sua strategia non è quella di accelerare una trattativa, ma di sfruttare la divisione e attendere che l’“Occidente collettivo” si disgreghi autonomamente.

In un discorso a Sochi, subito dopo l’elezione di Trump, Putin aveva preannunciato che “il momento della verità è arrivato”, e da allora ha proseguito la sua offensiva contro l’Ucraina. Concludendo, la sua affermazione che “è stato Dio a volere che portassi avanti una missione così difficile, ma onorevole” suggerisce un’ulteriore convinzione ideologica alla base del conflitto, un mix di nazionalismo e spiritualità che alimenta la sua azione.

Conclusioni: Un’Occidente Diviso e un Putin Sempre Più Forte

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