
“Appena arrivati sul posto ci aspettavamo una scena ‘soft’, diciamo, in quanto eravamo stati attivati per un codice lieve, ci avevano detto che un bimbo era caduto e aveva male a una gambina. E invece è stata raccapricciante”.
A raccontarlo è Giuseppe Piccione, soccorritore del 118, intervenuto insieme alla collega Maria Cilia nei primi giorni di febbraio in un comune della provincia di Ragusa. I due erano stati chiamati da una donna che chiedeva aiuto per il figlio di 4 anni, caduto dal letto.
“Il bambino aveva ematomi evidenti agli occhi, si pensa che potrebbe aver subito una frattura della base cranica. Io mi sono davvero spaventato”.
Nei giorni successivi, il padre del piccolo, un uomo di 39 anni, è stato arrestato con l’accusa di maltrattamenti.
“Abbiamo chiesto cosa fosse successo e la madre ci ha detto che era caduto dal letto e aveva male a una gamba. Di solito, quando i pazienti sono molto piccoli, li facciamo stare in braccio alla mamma. – continua Piccione – Ma quando la signora lo ha preso, il bimbo ha iniziato a gridare. Non capivamo perché”.
“Ci siamo accorti che aveva un braccio e una gamba che pendevano. Toccando, abbiamo capito che erano fratturati, era pieno di ematomi. Una cosa indescrivibile. Da padre, sono stato molto toccato”.
Capendo la gravità della situazione, Piccione ha attivato il Codice Rosa, coinvolgendo ospedale e forze dell’ordine. “Il bimbo si è fidato di me, dagli altri non si faceva avvicinare. Sotto al pannolino c’erano segni di ecchimosi. Una scena tremenda”.
Le indagini hanno portato all’arresto del padre. “Il mio consiglio è di non avere paura, di difendere chi subisce violenza. Non possiamo girarci dall’altra parte”.