
Alex Lucchesi, 54 anni, è attualmente in fuga dopo essere stato identificato come il presunto responsabile della sparatoria avvenuta lunedì a Chiarano (Treviso), in cui è rimasto ferito Gregori Malacarne, 29 anni, marito di sua figlia. L’aggressione si è consumata all’interno di una gelateria gestita proprio dalla figlia dell’uomo.
Il giovane ferito, ricoverato d’urgenza all’ospedale di Treviso dopo essere stato colpito alla schiena, è stato dichiarato fuori pericolo, anche se le sue condizioni restano delicate.
La dinamica della fuga e gli arresti
Nel tardo pomeriggio di lunedì, i carabinieri hanno individuato e fermato un 37enne, figliastro di Lucchesi, mentre si trovava a bordo di un’auto collegata alla fuga del sospettato. A poca distanza, a bordo di un’altra vettura guidata dalla fidanzata del figliastro, Deborah Polato, è stata ritrovata la pistola calibro 9, che sarebbe stata utilizzata per colpire Malacarne e che potrebbe essere la stessa arma impiegata la notte precedente contro l’abitazione della vittima.
Le autorità hanno arrestato Polato per detenzione di arma clandestina, mentre per il figliastro di Lucchesi si sta valutando un’accusa di favoreggiamento.
L’agguato in gelateria
La sparatoria è avvenuta nella tarda mattinata di lunedì 24 febbraio, intorno alle 11:30, proprio all’ingresso della gelateria “Irina e Yulia”. All’interno del locale erano presenti la moglie della vittima, i due figli minori e una dipendente, che ha immediatamente dato l’allarme dopo aver udito lo sparo.
Al momento dell’attacco, all’interno del bar erano presenti anche alcuni avventori, che, spaventati, sono fuggiti in cerca di riparo.
Lucchesi avrebbe sparato un colpo alla schiena del genero, lasciandolo a terra gravemente ferito. I soccorsi sono intervenuti rapidamente, con l’arrivo dell’elisoccorso, che ha trasportato il 29enne all’ospedale di Treviso. Secondo i medici, il proiettile si sarebbe conficcato nella spina dorsale e i chirurghi stanno valutando un delicato intervento.
Le indagini in corso
Le autorità stanno ancora cercando di chiarire il movente che ha portato Lucchesi a compiere il gesto. Sia lui che la vittima erano già noti alle forze dell’ordine, ma non è chiaro se ci fossero conflitti pregressi che abbiano scatenato la violenza.
Le ricerche del 54enne sono attualmente concentrate tra Cessalto e San Donà, dove la sua auto è stata intercettata grazie al sistema di riconoscimento targhe. Tuttavia, quando i militari sono arrivati sul posto, il veicolo era guidato dal figliastro, il che fa supporre che Lucchesi possa aver cambiato mezzo per far perdere le proprie tracce.
I carabinieri di Treviso e Conegliano continuano a raccogliere prove e testimonianze, visionando anche le immagini delle telecamere di sicurezza per ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto.