
Giorgia Meloni sta valutando la possibilità di inviare soldati italiani in Ucraina per partecipare a un’operazione di cessate il fuoco. La proposta proviene principalmente da Donald Trump, ma l’idea di schierare truppe sul terreno è stata già avanzata anche da Emmanuel Macron e Keir Starmer. Nel frattempo, a Palazzo Chigi si sta discutendo della questione con la Farnesina e il Ministero della Difesa. La posizione della premier è chiara: l’Italia potrebbe prendere parte all’operazione solo se i soldati italiani fossero integrati in un contesto internazionale più ampio, sotto l’autorizzazione di una risoluzione ONU e con garanzie di sicurezza complete fornite dagli Stati Uniti. Tuttavia, al momento non c’è intenzione di fare dichiarazioni pubbliche.
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I soldati italiani in Ucraina Secondo La Stampa, Meloni ha evitato di esprimere posizioni critiche nei confronti degli Stati Uniti, a differenza delle dichiarazioni fatte da Gran Bretagna, Francia e Canada. Tuttavia, all’interno del governo si è già sollevato un dissenso. Matteo Salvini ha reso noto, tramite un comunicato ufficiale della Lega, che «nessun soldato italiano in Ucraina», in risposta alla proposta di Macron. Palazzo Chigi, invece, sembra essere più possibilista. Meloni ha dichiarato: «La prospettiva di pace è oggi possibile grazie all’eroica resistenza del popolo ucraino e al sostegno occidentale, che dovrà basarsi sulla definizione di garanzie di sicurezza reali ed efficaci». Una delle soluzioni in discussione prevede di proteggere i soldati italiani impiegati in una missione di peacekeeping con armi a lunga gittata, posizionate lungo il confine orientale dell’Unione Europea, in particolare in Romania.
Il viaggio a Washington La premier sta cercando di organizzare una visita a Washington entro il 5 marzo, per arrivare preparata al Consiglio Europeo del giorno successivo. L’amministrazione statunitense ha mostrato apertura a ospitarla entro tre settimane, con probabilità che il viaggio avvenga intorno alla metà di marzo, prima del vertice UE del 21-22 marzo. Secondo La Repubblica, la proposta sarebbe quella di creare una forza di peacekeeping sotto l’egida dell’ONU, come suggerito dal ministro della Difesa Guido Crosetto. Meloni è convinta che questa soluzione possa risultare accettabile sia per i partiti della maggioranza, come Lega e M5s, che per l’opinione pubblica italiana. Tuttavia, molto dipenderà anche dalla posizione di Trump su questa questione.