
Cresce la preoccupazione nei Campi Flegrei per le elevate emissioni di anidride carbonica, che hanno raggiunto le 5000 tonnellate al giorno, livelli comparabili a quelli di un vulcano in piena attività. Il fenomeno è stato al centro di una riunione in Prefettura a Napoli, alla presenza di Protezione civile, Asl, Osservatorio Vesuviano e dei sindaci dell’area flegrea, per valutare strategie di intervento e tutela della popolazione.
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L’aumento delle emissioni e i rischi per la salute
Negli ultimi anni, con l’intensificarsi della crisi bradisismica, i dati sulle emissioni di gas vulcanici sono in costante crescita, soprattutto nell’area Agnano-Pisciarelli e Solfatara. In particolare, è quintuplicata la presenza di anidride solforosa, mentre la CO₂ ha raggiunto valori estremamente elevati. Il problema principale riguarda l’accumulo di anidride carbonica in ambienti chiusi, come sotterranei e locali poco ventilati, dove il gas può rappresentare un pericolo per la salute umana.
Monitoraggi e interventi nelle strutture pubbliche
A seguito dell’allarme lanciato dall’Osservatorio Vesuviano, che ha segnalato concentrazioni anomale di CO₂, la Prefettura di Napoli ha disposto un piano di controlli immediato.
Il comando dei Vigili del Fuoco eseguirà sopralluoghi negli edifici pubblici, tra cui scuole, ospedali, case di cura e residenze per anziani, per valutare eventuali rischi legati alla presenza di gas. I sindaci dell’area flegrea adotteranno ordinanze per la sicurezza di fabbricati e abitazioni private nelle zone interessate.
Parallelamente, la Regione Campania rafforzerà la campagna informativa “Io non rischio”, per sensibilizzare la popolazione sui pericoli dell’accumulo di gas in ambienti interrati e sulle misure di autoprotezione.
L’aumento dei terremoti e il nuovo studio su Nature
Intanto, una ricerca pubblicata su Nature evidenzia un aumento, dal 2021, di sciami sismici “burst-like”, caratterizzati da sequenze rapide di piccoli terremoti difficili da distinguere con le tecniche tradizionali.
«Questi fenomeni si associano a un’accelerazione dell’attività sismica, del sollevamento del suolo e delle emissioni di gas», ha spiegato Flora Giudicepietro, ricercatrice dell’INGV e prima autrice dello studio. In alcuni contesti vulcanici, sciami di questo tipo sono stati collegati a esplosioni freatiche e fasi di agitazione critica, suggerendo che i Campi Flegrei potrebbero trovarsi in un momento di cambiamenti significativi nel proprio sistema idrotermale. Il tavolo prefettizio continuerà a riunirsi con cadenza regolare per monitorare la situazione e definire nuove misure di sicurezza.