
“Durante quella settimana ho vissuto l’inenarrabile, ma ho cercato di mantenere la lucidità. Mi sono chiesto: ‘Cosa posso fare se arriva quella notizia che temiamo tutti?’”. Con queste parole, Gino Cecchettin ha raccontato il difficile percorso interiore affrontato nei giorni della ricerca della figlia Giulia. Il suo intervento, in videocollegamento, è avvenuto durante un evento sulla violenza di genere organizzato dalla rivista La Tecnica della Scuola, seguito da oltre mille classi.
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Nel suo discorso, ha spiegato come abbia scelto di non lasciarsi travolgere dalla rabbia o dal desiderio di vendetta, sentimenti che, a suo dire, avrebbero solo aggiunto sofferenza a lui e alla sua famiglia. “Giulia mi ha dato una mano: ho guardato una sua foto e ho capito cosa dovevo fare. L’amore è la risposta a tutto”.
Dopo aver recentemente perso anche la madre, Cecchettin ha deciso di non concentrarsi su Filippo, l’ex fidanzato della figlia, ma di guardare oltre, con un obiettivo chiaro: “Ho voluto evitare che un altro padre provasse ciò che ho vissuto io, un dolore insostenibile”.
Il suo intervento ha toccato anche il valore del tempo trascorso con le persone care, spesso dato per scontato. “Non riuscivo a ricordare qual è stato il nostro ultimo pranzo insieme. Da quel momento, faccio attenzione a ogni attimo della vita. Giulia mi ha insegnato a essere altruista, a donare, a riconoscere la bellezza in ogni piccolo dettaglio”.
Infine, ha voluto condividere la più grande lezione ricevuta dalla figlia: “Giulia mi ha insegnato lezioni di vita, cercando di farmi capire cosa sia veramente importante”. Un messaggio di amore e consapevolezza, trasformando il dolore in un impegno concreto per un futuro migliore.