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La Germania dopo il voto si spacca in due fra Est e Ovest: le preoccupazioni dell’Europa

Pubblicato: 26/02/2025 14:55

La Germania sembra tornare indietro nel tempo, come nel 1945, divisa in due dalle scelte politiche degli elettori. Un divario sempre più marcato tra Est e Ovest sta emergendo con forza, suscitando preoccupazioni a livello europeo. Se, da un lato, la Germania ha cercato di superare il suo passato attraverso la riunificazione, dall’altro, il vento che soffia oggi sull’Est appare inquietante.

Dall’Ostpolitik all’Ostalgia, la divisione tra i due poli tedeschi non è mai stata così evidente, e ora, come mai prima, l’Europa guarda con apprensione alla crescente influenza dell’estrema destra nelle ex regioni della Germania orientale.

Un “Goodbye Lenin” che preoccupa

Le elezioni recenti hanno reso evidente un fenomeno che molti pensavano ormai superato: l’ex Germania dell’Est, un tempo sotto il dominio sovietico, sembra riscoprire nostalgie che vanno oltre l’Ostalgia, una nostalgia del periodo comunista.

La mappa del voto evidenzia una spaccatura profonda, con l’Est che ha visto un forte sostegno per Alternative für Deutschland, il partito ultranazionalista che incarna quella che sembra una visione politica sempre più radicale. La scelta di votare per l’AfD non solo ha suscitato dibattito sulla situazione politica interna, ma ha sollevato interrogativi anche sul futuro dell’Unione Europea, in particolare riguardo alla stabilità della Germania e alla sua posizione geopolitica.

La mappa del voto: una divisione che richiama il passato

Gli analisti politici parlano di una “mappa che sconvolge l’Europa“, poiché la Germania risulta spaccata in due, con una crescente polarizzazione tra Ovest e Est. Il risultato delle elezioni, infatti, ha evidenziato che nell’Est tira forte un vento che potrebbe minare le basi stesse della democrazia tedesca e, per estensione, quelle europee.

A Est, l’influenza dell’AfD è ormai evidente, nonostante la contraddizione di un partito che ha al suo vertice una figura come Alice Weidel, una lesbica che ha sposato una donna straniera e che non incarna affatto i valori tradizionali del “völkisch” (popolo tedesco). Questa strana combinazione di estrema destra e tolleranza sociale ha creato una frattura difficile da comprendere per molti tedeschi, che non sono abituati a un simile paradosso.

L’eredità della divisione: un rischio per l’Unione Europea

La divisione che oggi attraversa la Germania richiama inevitabilmente la drammatica separazione del Paese in epoca post-bellica, che aveva visto la creazione di due Stati, uno sotto il controllo sovietico e l’altro sotto l’egida occidentale. La riunificazione non ha cancellato le differenze, ma ha creato una Germania che, ora più che mai, appare divisa nelle sue radici politiche, sociali e culturali.

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Le tensioni tra l’Est e l’Ovest sono riemerse con forza, e sebbene la Germania sia ancora il pilastro della stabilità europea, la crescita dei movimenti ultranazionalisti a Est potrebbe mettere in pericolo non solo il futuro politico del Paese, ma anche quello dell’Unione Europea stessa.

Le preoccupazioni per il futuro

Se l’Europa aveva sperato che la riunificazione tedesca avesse finalmente risolto le tensioni interne del Paese, i recenti sviluppi suggeriscono il contrario. In Germania, l’ultranazionalismo non solo sta guadagnando terreno, ma lo sta facendo in un’area del Paese che ha una storia complicata con il totalitarismo.

La riscoperta della nostalgia per un passato che ha visto i tedeschi dell’Est e dell’Ovest divisi potrebbe rappresentare una minaccia più grande di quanto immaginato. Non solo per la Germania, ma per l’intero continente europeo che, oggi più che mai, teme una nuova destabilizzazione politica.

Nel contesto attuale, dove la memoria storica sembra sfumare, l’Europa deve fare i conti con una realtà in cui le cicatrici del passato non sono mai davvero guarite. In questo scenario, la Germania potrebbe essere di nuovo il teatro di un conflitto ideologico, che potrebbe avere conseguenze devastanti per il futuro del continente.

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