Vai al contenuto

Raid russo su Bucha, uccisa la giornalista ucraina Tetiana Kulyk: morto con lei anche il marito

Pubblicato: 26/02/2025 19:01

Tra le vittime del raid russo che ha colpito la regione di Kiev nella notte figura anche Tetiana Kulyk, giornalista dell’agenzia di stampa Ukrinform. Nota per il suo lavoro come autrice e conduttrice del progetto Nazione degli invincibili, aveva ricoperto il ruolo di caporedattrice della redazione multimediale.

“Kulyk era una grande giornalista, ha realizzato molti programmi sulla nostra lotta e sui nostri eroi. Ieri abbiamo parlato di preparare un’intervista con Kyrylo Budanov. Rimarrà sempre nei nostri cuori” ha dichiarato il direttore generale di Ukrinform, Serhiy Cherevaty. Ha poi aggiunto: “Vendicheremo la nostra collega con materiali che espongano i crimini di guerra” russi.

L’attacco e la tragedia familiare

Kulyk è rimasta uccisa insieme al marito, il chirurgo Pavlo Ivanchov, quando un drone russo ha colpito la loro abitazione nel distretto di Bucha, provocando un incendio. La giornalista era anche membro dell’Unione nazionale dei giornalisti dell’Ucraina e aveva avuto una lunga carriera nel settore dei media, lavorando per diverse emittenti televisive e radiofoniche, tra cui il Central Channel e il servizio mondiale della radio ucraina.

Un duro colpo per la libertà di stampa

Secondo l’Institute of Mass Information dell’Ucraina, Tetiana Kulyk è la 98esima giornalista uccisa dall’inizio dell’invasione russa tre anni fa. Ukrinform denuncia una situazione sempre più pericolosa per i lavoratori dell’informazione: “I giornalisti stanno attualmente lavorando in Ucraina in condizioni di rischio elevato” e “i crimini sistematici della Russia contro i media rappresentano una seria minaccia alla libertà di parola e alla sicurezza dell’informazione, minando i valori democratici e i diritti umani”.

L’uccisione di Kulyk e di suo marito si aggiunge a una lunga serie di attacchi contro civili e professionisti dell’informazione, evidenziando ancora una volta il pesante tributo pagato da chi cerca di raccontare il conflitto.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure