
Improvvisamente si scopre che il vero interesse della guerra in Ucraina erano le terre rare su cui è appena stato raggiunto un accordo. Ed ora le volevano tutti, belli e brutti, dai biondi americani ai pelati moscovita, gli unici a cui non interessano sono gli europei che sembrano quelli che arrivano per ultimi a pagare il conto. Ma cosa sono queste benedette terre rare chiederete voi? Sono 17 elementi della tavola periodica che sono indispensabili all’alta tecnologia e alla Difesa. Il loro fatturato annuo attuale è di 11 mld, pensate che la Nutella fattura il doppio ma nessuno pensa di invadere Alba in Piemonte, tranne qualche maniaco del tartufo. Per quanto il valore non è così elevato il loro utilizzo è strategico per gli appaltatori del Pentagono e gli omologhi russi e cinesi. Da questo si può capire quale è stato il motivo del continuo avanzare della NATO ad est negli ultimi anni 15 anni, e la contrapposta spinta antagonista di Putin in Donbass, travestita da difese etniche russofone. Alla fine i veri motivi vengono fuori da queste onestamente oscene contrattazioni a mezzo stampa con Zelensky in qualità di banditore del prezzo del Lantanio o dell’Itterio, vengono due tonnellate e sei, che faccio lascio? Anche la guerra in Iraq fu una sporca guerra per il petrolio, ma travestire tutto questo da altissimi principi geopolitici è l’ipocrisia del mondo della comunicazione, dove tutti vedono bombardamenti e morti in tempo reale sui loro smartphone, che utilizzano terre rare. Pensate che l’Iphone ne contiene 16 dei 17 elementi che costituiscono l’oggetto del contendere, soprattutto per la parte riguardante le immagini, quindi centinaia di migliaia di morti servono solo a far vedere al mondo le foto e i video di distruzioni e macerie. Quello che sembra diventare materia assolutamente rara è quella grigia costituente il pensiero occidentale. Una volta facevamo le guerre per fondare imperi o Reich, ora per fare scattare selfie di bocche e zigomi rifatti.