
Mentre Jannik Sinner sconta la squalifica di tre mesi, continuano a emergere commenti da esperti, sportivi e addetti ai lavori. Molti hanno espresso solidarietà al numero uno del mondo, mentre altri ritengono la sanzione troppo lieve e chiedono maggiore equità nei giudizi sul doping.
La mamma di Rune è categorica: Sinner innocente
Questa volta a intervenire è stata Aneke Rune, madre del tennista danese Holger Rune, che ha voluto sottolineare un problema più ampio, difendendo Sinner. Le sue dichiarazioni sono state ripostate anche dal figlio sui social.
Dopo essersi documentata sul Clostebol, Aneke ha spiegato quanto sia facile trasmettere questa sostanza se utilizzata da altri: “Se vi informate, scoprirete quanto sia spaventosamente semplice il passaggio involontario della sostanza. Pensate ai fan, alle superfici che toccate ogni giorno”.

Secondo la madre di Rune, i giocatori non possono vivere in isolamento e limitarsi a mangiare “banane biologiche” per evitare il rischio di contaminazioni minime. Ha poi aggiunto: “Ritengo che una squalifica di tre mesi o un anno sia eccessiva. Non conosco i dettagli di ogni caso, ma le regole dovrebbero essere più chiare e uniformi“.
L’attacco al sistema antidoping
Infine, Aneke Rune ha criticato il sistema di valutazione dei test antidoping, sostenendo che ci voglia troppo tempo per stabilire se si tratti di contaminazione accidentale o meno. “Non dovrebbero servire mesi per una risposta: gli atleti restano fermi mentre qualcuno si diverte a controllare percentuali infinitesimali di una sostanza” ha concluso.