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Morta Rose Girone, la più anziana sopravvissuta all’Olocausto: “C’è sempre qualcosa di buono”. Aveva 113 anni

Pubblicato: 28/02/2025 15:57

Rose Girone, la donna più anziana sopravvissuta all’Olocausto ancora in vita, si è spenta all’età di 113 anni. È morta lunedì in una casa di cura a Bellmore, New York. La notizia è stata confermata dalla figlia, che da neonata era riuscita a sfuggire alle persecuzioni naziste insieme alla madre.

“Siamo stati fortunati a uscire vivi dalla Germania e poi dalla Cina occupata dai giapponesi, ma mia madre era molto resiliente. Poteva sopportare qualsiasi cosa”, ha raccontato la figlia, ricordando una frase che aveva sempre guidato la vita di Rose: “Non c’è nulla di così brutto da cui non possa uscire del buono”.

Nata nel 1912 come Rosa Raubvogel in una famiglia ebraica nella regione che oggi fa parte dell’Ucraina, Rose si trasferì da bambina in Germania, a Breslavia. Qui sposò Julius Mannheim e insieme subirono le prime persecuzioni naziste, fino all’arresto del marito. Deportato a Buchenwald, Julius venne rilasciato solo dopo aver ceduto ogni bene di valore, mentre Rose, incinta di nove mesi, riuscì a ottenere un visto per Shanghai, una delle poche destinazioni che accoglievano rifugiati ebrei.

La vita in Cina non fu più semplice: con l’occupazione giapponese, gli ebrei furono costretti a vivere nel ghetto in condizioni estremamente difficili. Per sopravvivere, Rose lavorò come sarta, mestiere che avrebbe portato avanti per tutta la vita. Dopo la guerra, la famiglia si trasferì negli Stati Uniti, dove aprì un negozio di maglieria nel Queens. Dopo il divorzio dal primo marito, sposò in seconde nozze Jack Girone.

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