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Trump firma l’ordine, dazi sulla Cina raddoppiati e aumenti per Canada e Messico: la reazione di Trudeau

Pubblicato: 03/03/2025 23:37

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha firmato un provvedimento che aumenta ulteriormente le tariffe sulle importazioni dalla Cina. La decisione è stata annunciata ufficialmente dalla Casa Bianca, che ha motivato il provvedimento con la “mancanza di azioni concrete” da parte di Pechino per contrastare il commercio illecito di fentanyl. La nuova misura prevede un raddoppio della tariffa, che sale al 20% sulle merci cinesi.

Per quanto riguarda il Messico e il Canada, Trump ha chiarito durante una conferenza stampa sugli investimenti stranieri negli USA che “non c’è più possibilità” che questi due paesi possano evitare le nuove tariffe. Se non ci saranno cambiamenti dell’ultima ora, le nuove imposte sulle importazioni da questi paesi potrebbero essere fissate già oggi al 25%. Una simile mossa avrebbe ripercussioni significative su diversi settori dell’industria americana, in particolare sull’automotive, che dipende in larga parte dai fornitori di Messico e Canada. Le case automobilistiche statunitensi, infatti, si affidano spesso a questi paesi per l’approvvigionamento di componenti, se non per l’assemblaggio finale. Anche Tesla, pur producendo interamente i suoi veicoli negli Stati Uniti, utilizza circa il 20% di parti provenienti dal Messico.

L’aumento delle tariffe al 25% potrebbe portare a un’ulteriore crescita dei prezzi delle automobili, che hanno già registrato un forte rialzo dal 2019, con il costo medio salito del 25% fino a circa 44.000 dollari. Secondo un’analisi di JP Morgan, questo nuovo dazio comporterebbe un incremento medio dei costi di 3.125 dollari per veicolo. Non è ancora chiaro, però, quale parte di questi aumenti verrà assorbita dalle aziende e quale invece ricadrà direttamente sui consumatori. Inoltre, resta da vedere se verranno previste esenzioni per i veicoli conformi all’accordo di libero scambio tra Stati Uniti, Messico e Canada (USMCA), fortemente voluto da Trump.

Un esempio emblematico dell’impatto che queste nuove misure potrebbero avere è quello della Chevrolet Silverado, un pick-up di grande successo negli Stati Uniti dal 1998. Il veicolo, il cui prezzo varia tra i 40.000 e i 70.000 dollari, dipende da una complessa rete di produzione tra Stati Uniti, Messico e Canada. Circa un terzo dei 673.000 Silverado prodotti lo scorso anno è stato costruito in Messico e un altro 20% in Canada. Anche le unità assemblate negli Stati Uniti contano su componenti importati, tra cui il servosterzo dal Messico, l’illuminazione posteriore dal Canada e il modulo airbag dalla Germania.

General Motors ha iniziato a prepararsi all’eventualità di nuovi dazi già dopo l’elezione di Trump. Il direttore finanziario Paul Jacobson ha dichiarato che l’azienda ha ridotto di quasi un terzo le scorte negli impianti fuori dagli USA e valuterebbe lo spostamento della produzione qualora le tariffe diventassero permanenti.

Dal canto suo, il Messico attende di capire gli sviluppi della situazione. La presidente Claudia Sheinbaum ha dichiarato che il paese ha “piani di riserva nel caso in cui le tariffe entrino in vigore. Qualunque cosa abbiano deciso gli Stati Uniti, il Messico è pronto”.

Intanto, Trump ha pubblicato un messaggio sulla sua piattaforma Truth rivolto agli agricoltori americani: “Preparatevi a vendere una quantità enorme di prodotti agricoli all’interno degli Stati Uniti. I dazi partiranno dal 2 aprile sui prodotti esteri. Ci sarà da divertirsi!”.

Canada e Messico rispondono

Ottawa introdurrà a partire da oggi dazi del 25% sulle importazioni dagli Stati Uniti. “Dopo una pausa di 30 giorni, l’Amministrazione Usa ha deciso di procedere con dazi del 25% sulle esportazioni canadesi e del 10% sulle risorse energetiche – ha affermato in una dichiarazione diffusa nelle ultime ore il premier canadese Justin Trudeau – Non c’è alcuna giustificazione per queste azioni”.

“Il Canada non permetterà che questa decisione ingiustificata resti senza risposta”, ha aggiunto, annunciando che “se i dazi americani entreranno in vigore il Canada risponderà dalla mezzanotte con tariffe del 25% su 155 miliardi di dollari di merci americane, iniziando immediatamente con dazi su merci per un valore di 30 miliardi di dollari e tariffe sui restanti 125 miliardi” entro “21 giorni”. Misure che, ha puntualizzato, “resteranno in vigore fin quando non verranno ritirate” le misure decise dall’Amministrazione Trump.

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Ultimo Aggiornamento: 04/03/2025 08:24

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