
L’Unione Europea ribadisce la sua posizione sul conflitto in Ucraina: “Un cessate il fuoco può aver luogo solo come parte di un accordo di pace globale“. È quanto emerge dalla bozza delle conclusioni del vertice straordinario dell’Ue di cui l’Afi ha preso visione. Al vertice conclusivo parteciperà anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, con l’obiettivo di ottenere un maggiore sostegno europeo a Kiev.
I principi della posizione europea
Oltre al principio che lega il cessate il fuoco a un accordo di pace, i leader dei Ventisette hanno ribadito altri tre punti chiave:
- L’Ucraina deve essere parte di qualsiasi negoziato: non possono esserci trattative che riguardano l’Ucraina senza la partecipazione diretta di Kiev.
- La sicurezza europea deve essere garantita: nessun negoziato può avere luogo senza il coinvolgimento dell’Europa, in quanto la sicurezza del continente è interconnessa a quella dell’Ucraina.
- Garanzie di sicurezza credibili: qualsiasi accordo di pace dovrà essere accompagnato da solide e affidabili misure di protezione per Kiev, evitando un ritorno delle ostilità.
Per raggiungere la “pace attraverso la forza”, l’Ue sottolinea che l’Ucraina deve trovarsi nella posizione più forte possibile prima, durante e dopo i negoziati per porre fine alla guerra. Il problema di questa bozza è duplice. In primo luogo, senza l’appoggio americano sarà difficile fornire le necessarie coperture militari a Kiev. In secondo luogo, la linea di Trump nei confronti dell’Ucraina e di Putin sembra ormai tracciata.
L’Unione Europea prova a fare la voce grossa, ma sembra difficile imbarcarsi in una prosecuzione della guerra senza gli Usa. Inoltre, questa linea crea pericolose tensioni con Putin. Con la Cina che si è chiamata fuori e spinge per la conclusione del conflitto, e Trump che punta a una pace rapida, cosa farà l’Europa in caso di un accordo di pace fra le superpotenze? Sono domande che per ora non trovano vere risposte.

L’opposizione di Ungheria e Slovacchia
Non tutti i Paesi dell’Ue, però, concordano con questa strategia. In un incontro degli ambasciatori dell’Unione tenutosi venerdì, l’Ungheria ha respinto la bozza di testo, opponendosi sia al ragionamento sulle garanzie di sicurezza da offrire a Kiev sia al nuovo pacchetto di aiuti militari.
Anche la Slovacchia, per voce del primo ministro Robert Fico, ha annunciato che non sosterrà finanziariamente o militarmente l’Ucraina. Fico ha definito “irrealistico” l’approccio occidentale basato sulla “pace attraverso la forza”, allontanandosi così dalla linea comune degli altri Stati membri.
Il sostegno dell’UE a Kiev
Nonostante queste divisioni, l’Unione Europea rimane impegnata a supportare l’Ucraina. “L’Ue, in coordinamento con i partner che condividono gli stessi ideali, continuerà a fornire un maggiore sostegno politico, finanziario, economico, umanitario, militare e diplomatico all’Ucraina e al suo popolo”, si legge nella bozza.
Il testo sarà ancora oggetto di revisioni prima del vertice di giovedì, dove si discuteranno ulteriormente le strategie per il sostegno a Kiev e le eventuali concessioni necessarie per mantenere l’unità europea sulla questione.