
Scene di violenza e caos hanno travolto il Parlamento serbo durante una seduta che avrebbe dovuto trattare una legge sul finanziamento dell’istruzione universitaria. Almeno tre parlamentari sono rimasti feriti, uno dei quali in modo grave, quando membri dell’opposizione hanno lanciato fumogeni e razzi all’interno dell’Assemblea nazionale.
Il contesto della protesta
L’Assemblea era riunita per votare una legge che prevedeva l’aumento dei fondi destinati alle università, ma i partiti di opposizione hanno contestato la legittimità della seduta. Secondo loro, prima di approvare qualsiasi nuova legge, il Parlamento doveva ufficialmente accettare le dimissioni del primo ministro Milos Vucevic e del suo governo.
Vucevic si è dimesso a gennaio, dopo le forti proteste seguite al crollo di una copertura in cemento nel nord del Paese, che nel novembre scorso aveva causato la morte di 15 persone. L’opposizione accusa il governo di aver ignorato il problema della corruzione, che sarebbe la causa prima del disastro.
L’esplosione di violenza
La tensione è aumentata rapidamente, circa un’ora dopo l’inizio della sessione, quando i deputati dell’opposizione hanno iniziato a fischiare e a esporre uno striscione con la scritta: “La Serbia si è sollevata perché il regime cada!”. Subito dopo, sono iniziati gli scontri tra i deputati, culminati con il lancio di razzi, fumogeni, uova e bottiglie d’acqua. Le immagini che circolano sui media serbi mostrano il caos che ha invaso l’aula parlamentare, con i deputati che lanciavano oggetti contro i colleghi.
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🇷🇸 #Serbia -Sono scoppiati scontri nel #parlamento #serbo, con scontri che si sono intensificati proprio nella sala riunioni, mentre i #deputati dell’#opposizione hanno iniziato a lanciare fumogeni contro i #parlamentari pro-#Vucic e ad accendere #petardi all’interno… pic.twitter.com/qqYVfMJe7B
— WORLDWIDENEWS24 (@Ucrainarussia) March 4, 2025
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Le dichiarazioni ufficiali
Ana Brnabic, presidente del Parlamento e sostenitrice del governo, ha risposto con durezza alle manifestazioni dell’opposizione, definendo i suoi membri una “banda terroristica”. Le sue parole riflettono la crescente frattura politica che attraversa il Paese, dove il governo populista, già alle prese con una crisi di legittimità, deve affrontare le conseguenze di mesi di proteste contro la corruzione.
La crisi politica in Serbia
L’incidente al Parlamento è solo l’ultimo atto di una crisi politica che affligge la Serbia. Le dimissioni di Vucevic, pur essendo state annunciate, non sono ancora state ufficialmente ratificate dal Parlamento. L’opposizione sostiene che il governo, senza una conferma ufficiale delle dimissioni, non ha alcuna autorità per approvare nuove leggi.
Questo episodio di violenza mette in evidenza la crescente polarizzazione politica del Paese e la tensione tra governo e opposizione. Il futuro della Serbia appare incerto, con un governo in difficoltà e un’opposizione che sembra pronta a tutto pur di ottenere il cambiamento.