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Sinner, parla Filippo Magnini: “L’hanno protetto, io sono stato massacrato. E ho visto porcate allucinanti”

Pubblicato: 04/03/2025 11:55

Filippo Magnini ha voluto dire la sua sulla vicenda di Jannik Sinner e sulla squalifica ridotta a tre mesi dopo il patteggiamento con la Wada per il caso Clostebol. L’ex campione del nuoto, due volte oro mondiale nei 100 metri, ha parlato nel podcast “MVP – Most Valuable Podcast” condotto da Flavio Bizzarri e Luca Dotto, esprimendo la sua frustrazione per il diverso trattamento ricevuto rispetto al tennista altoatesino.

“Ha avuto la positività il martedì e mercoledì c’era già la sentenza. Io ho dovuto aspettare sette anni”, ha sottolineato Magnini, ricordando il calvario vissuto dopo l’accusa di doping. Il nuotatore fu squalificato per quattro anni, ma successivamente il Tas di Losanna lo scagionò completamente.

“Io sapevo di essere pulito, ero certo che avrei vinto, ma nel frattempo ho vissuto un incubo. Non potevo neanche entrare nelle piscine e ancora oggi, nel 2025, sto aspettando il risarcimento danni”.

Oltre alle lungaggini burocratiche, Magnini ha denunciato il ruolo della stampa, che a suo dire avrebbe avuto un atteggiamento più morbido nei confronti di Sinner. “Lo hanno protetto perché è un campione, ed è giusto. Ma io sono stato massacrato, pur non avendo mai avuto una positività. Nei miei confronti c’è stata tanta ipocrisia”.

Nonostante l’amarezza, Magnini ha comunque parole di grande stima per Sinner: “Sono sicuro che sia innocente e spero che tutto si chiarisca. Mi fa piacere vedere che ora gli atleti vengono trattati meglio, e spero che in futuro sia così per tutti. Viva Sinner. Se vuole giocare a padel con me, ci sono! Sta facendo qualcosa di incredibile, è un fenomeno. Ha cambiato la percezione del tennis in Italia, come successe con il nuoto dopo il mio Mondiale.”

Parole che mettono in luce il rispetto per Sinner ma anche la denuncia di un sistema che, secondo Magnini, non garantisce ancora equità di trattamento per tutti gli sportivi.

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