
Nel suo atteso discorso al Congresso, il presidente americano Donald Trump ha ribadito la necessità di porre fine alla guerra in Ucraina, annunciando che gli aiuti militari a Kiev resteranno sospesi fino a quando il presidente Volodymyr Zelensky non dimostrerà di essere realmente pronto a trattare.
“Il leader ucraino dovrebbe essere grato dell’aiuto ricevuto e firmare subito l’accordo sulle terre rare, che rappresenta una garanzia per il futuro del suo Paese”, ha dichiarato Trump, sottolineando che senza il sostegno degli Stati Uniti, l’Ucraina “non durerà a lungo”. Le parole del presidente americano segnano un punto di svolta nei negoziati, soprattutto dopo che Zelensky ha aperto alla possibilità di un cessate il fuoco e alla firma dell’intesa sulle terre rare, proprio in concomitanza con l’annuncio di Trump.
La posizione di Zelensky
“Per porre davvero fine alla guerra, è essenziale che il partenariato con l’America si basi su relazioni equilibrate. Nessuno di noi vuole un conflitto senza fine. L’Ucraina sarà sempre grata agli Stati Uniti”, ha dichiarato Zelensky, sottolineando che la crisi non riguarda solo il suo Paese, ma l’intero continente europeo.
Il leader di Kiev ha espresso rammarico per il mancato incontro produttivo tra le delegazioni ucraine e americane alla Casa Bianca, ma ha ribadito la necessità di “trovare la forza per andare avanti” e mantenere la cooperazione con gli alleati occidentali.
La strategia di Trump e il ruolo di Putin
La strategia di Trump punta a costringere Zelensky a una scelta netta: accettare la leadership americana nel processo di pace o proseguire il conflitto senza l’appoggio di Washington. Resta ora da vedere se il presidente americano ha in mano carte altrettanto forti per convincere Putin ad accettare un accordo, considerando che la situazione sul campo sembra volgere a favore di Mosca, anche grazie ai nuovi equilibri internazionali.