La Procura di Milano ha chiesto il giudizio immediato per Riccardo Chiarioni, il ragazzo che avrebbe sterminato la sua famiglia a Paderno Dugnano. Il triplice omicidio risale allo scorso 1 settembre. Dopo aver festeggiato il compleanno del padre con una pizza, il giovane avrebbe ucciso padre, madre e fratellino con un coltello da cucina.
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Un movente che resta un mistero
Dopo sei mesi di indagini, gli inquirenti non hanno ancora individuato un movente chiaro. Il ragazzo, subito dopo la strage, ha dichiarato: “Volevo essere immortale, uccidendoli avrei potuto vivere in modo libero”.
Nella sua camera, gli investigatori hanno trovato una copia del Mein Kampf, i discorsi di Benito Mussolini annotati a matita e disegni di aquile romane e fasci littori. Tra gli appunti, anche note su lame e coltelli.
Una famiglia distrutta
La famiglia Chiarioni sembrava felice e ben integrata nella comunità. Era composta da Fabio Chiarioni, 51 anni, imprenditore; Daniela Albano, 48 anni, sua moglie; Lorenzo, 12 anni, il figlio minore. La sera della tragedia, Riccardo ha aspettato la fine della festa del padre. Con i Beatles nelle cuffiette, ha preso un coltello da cucina, lo ha avvolto in uno straccio e ha colpito Lorenzo con 57 fendenti.
Le urla del bambino hanno svegliato i genitori. La madre è stata attaccata per prima. Il padre, sotto choc, ha provato a fermarlo. “Mio padre mi ha detto di lasciare il coltello. Io l’ho lasciato e mi sono allontanato. Poi si è girato verso mia madre e mio fratello. L’ho ripreso e l’ho colpito alla schiena”, ha raccontato Riccardo agli inquirenti.